Maltempo, in Metaponto volontari CRI impegnati nell'assistenza agli sfollati dopo l'esondazione del Bradano

Le Tavole Palatine allagate, ingenti danni alle aziende agricole circostanti, 70 sfollati. Più di duecento vacche da latte annegate nella melma e nel fango. L’esondazione del Bradano è una ferita ancora aperta. La Croce Rossa della Basilicata si mobilita per un primo soccorso logistico e psicologico.Stesso giorno, stessa ora, stesso fiume. A soli cinque anni di distanza l’evento calamitoso si ripete. Gli argini del Bradano e delle altre principali aste fluviali lucane non reggono la portata eccezionale causata dalle piogge. Le paratie delle dighe devono essere aperte per garantire il mantenimento del livello di guardia. La pioggia continua e c’è chi va a letto presto perché domani gli aspetta un altro giorno di lavoro nei campi. Dalle 21 in poi si sentono strani movimenti e suoni di clacson per le strade. Gli amici e i vicini, preoccupati dell’eccessiva precipitazione, hanno riscontrato che il Bradano è al collasso. Si invitano tutti a lasciare le proprie abitazioni a poche centinaia di metri dagli argini. Gli anziani sono restii, sono troppo legati alle loro cose, alla loro terra, ai loro animali, alla loro storia.Ma è questione di un attimo. In pochi minuti una valanga d’acqua spegne i sogni di una vita. Tutti su ponti ed alture, tetti e terrazzi, per assistere inermi ad un disastro naturale. Tutti in attesa di aiuti, che non sembrano arrivare mai. Il giorno dopo, la quiete dopo la tempesta. In una giornata di sole si contano i danni e ci si rimbocca le maniche per affrontare la gestione dell’emergenza.La Croce Rossa è pronta. Una Croce Rossa che interviene nei conflitti bellici esteri, nelle calamità naturali nazionali, ma anche e soprattutto per i bisogni della propria gente e del proprio territorio.Si tratta di aiutare non solo gente bisognosa, ma anche amici e parenti che non sanno dove andare, cosa mangiare, dove dormine e soprattutto non riescono a capacitarsi dell’accaduto.A seguito dell’incontro di Coordinamento Soccorsi istituito presso la Prefettura di Matera, sia il Comitato Regionale CRI che il Comitato Provinciale CRI di Matera si attivano con tutti i loro volontari e tutti i loro mezzi. Nel campo allestito alle “Tavole Palatine” dalla Protezione Civile, una media di 10 volontari si alternano 24 ore su 24, collaborando nell’assistenza sanitaria, nella preparazione dei pasti e nel supporto psicologico. Lo scopo principale, per quanto difficilmente raggiungibile, è quello di ricreare delle condizioni di benessere fisico e psicologico.Il Gruppo di Croce Rossa di Bernalda è quello più attivo nella gestione dell’emergenza, opportunamente coadiuvato per la logistica dai Pionieri di Matera, occupandosi sia della preparazione dei pasti per circa 70 sfollati, sia della distribuzione in tenda e del trasporto presso altri domicili di fortuna scelti da alcune famiglie che vogliono restare vicino ai loro beni e alle loro case. Ogni volontario mette a disposizione la propria professionalità, dalla casalinga al medico, dall’elettricista alla psicologa. Gli aiuti alimentari e il vestiario vengono forniti dalla Croce Rossa, dalla Protezione Civile ed anche da numerose imprese del settore alimentare materane e locali, oltre che da parenti ed amici degli sfollati.Intanto si aspetta il ritiro delle acque, che avviene a rilento. Tutti fermi ad aspettare, gente disperata che vede i suoi campi una volta rigogliosi ora scomparsi sotto un mare di fango ed acqua. Straziante per tutti, e per i proprietari ancor più, ascoltare il muggito degli animali ancora vivi in attesa di essere alimentati, contrapposta ad una inerme incapacità di poterli raggiungere.

  

  

          

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