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20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato. Francesco Rocca: “Basta pregiudizi. Nessun uomo è illegale”

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@CRI Taranto

L’Europa firma contratti con Libia per petrolio ma non chiede riconoscimento della convenzione per rifugiati. Gravissimo. Mare Nostrum diventi operazione europea

“Oggi più che mai è indispensabile dare riposte sul tema della solidarietà  – dice Francesco Rocca Presidente della Croce Rossa Italiana e Vicepresidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato – della cultura della non violenza, dell’accettazione dello straniero. Nessun essere umano è illegale, concetto sottoscritto durante l’ultima Conferenza Europea della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa conclusasi a Firenze solo pochi giorni fa. Il rischio che nelle nostre società esplodano nuovi conflitti sociali e guerre tra poveri è di assoluta attualità. In questi giorni i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana stanno lavorando 24 ore su 24, senza risparmiarsi, sulle coste della Sicilia, della Calabria e della Puglia per soccorrere i migranti in fuga da guerre e povertà. A loro va, ancora una volta e soprattutto oggi, il mio pensiero e ringraziamento”.“La Croce Rossa – ha continuato Rocca – deve essere elemento di pressione forte per tutti i governi, affinché l’accesso umanitario e sanitario, la dignità delle persone, siano delle priorità assolute per tutti. E’ chiaro, e gli episodi di cronaca lo confermano, come Mare Nostrum debba diventare un’operazione che coinvolga tutta l’Unione Europea. Solo con i corridoi umanitari sarà possibile garantire l’accesso dal sud del Mediterraneo in Europa a tutte queste persone salvaguardandone la vita e il rispetto della dignità umana”.“Mai più uomini, donne e bambini morti in mare perché non viene dato loro soccorso. I nostri stati hanno firmato delle convenzioni che tutelano chi fugge dalla guerra e noi non possiamo permettere che, come è successo a Lampedusa, le persone muoiano solo perché cercano un posto sicuro dove stare. Così come i governi europei sono stati velocissimi nel cercare relazioni diplomatiche con la Libia post-Gheddafi per firmare contratti per il petrolio, devono esserlo nel chiedere la firma della convenzione per i rifugiati e la garanzia di accesso umanitario anche nella sponda sud del Mediterraneo”.

  

  

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