“C’è il rischio, in questo periodo, che il Diritto Internazionale Umanitario (DIU) venga visto come una vittima, quasi come un orpello rispetto alle crisi in atto. Se così fosse, sarebbe un gravissimo passo indietro di 160 anni”. Lo ha dichiarato Rosario Valastro, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, intervenuto a Roma, presso il Comitato Nazionale della CRI, alla presentazione del “Rapporto volontario sull’attuazione del Diritto Internazionale Umanitario in Italia”, redatto dalla Commissione per lo studio e lo sviluppo del DIU, istituita dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel settembre del 2021, e alla cui realizzazione la Croce Rossa Italiana ha dato un contributo sostanziale.
Il cambiamento dello scenario internazionale ad inizio 2022 e i conflitti in corso hanno riportato all’attenzione di tutti l’importanza del Diritto Internazionale Umanitario e del rispetto delle sue norme, al fine di tutelare le persone che non prendono parte alle ostilità e porre limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra.
“A Kiev ho constatato l’importanza del Diritto Internazionale Umanitario, che impone regole per i combattimenti a tutela delle popolazioni civili”, ha ribadito Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in un video di presentazione del Rapporto realizzato e diffuso in occasione della sua pubblicazione (visibile a questo link) nel quale si è detto orgoglioso per la realizzazione di un lavoro come pochi ne esistono al mondo; concetto sottolineato anche dal Prof. Giulio Bartolini, dell’Università di Roma Tre, Coordinatore del Comitato Scientifico della CRI (sezione DIU), secondo cui su questo argomento l’Italia “può diventare un esempio per molti altri Paesi”.
Come ha ribadito il Ministro Plenipotenziario Stefano Zanini, Capo del Servizio per gli Affari Giuridici, del Contenzioso Diplomatico e dei Trattati (MAECI), la Commissione per lo studio e lo sviluppo del DIU ha assunto una rilevanza fondamentale a seguito dei recenti conflitti. “Il testo evidenzia la coerenza del sistema italiano con i principi del DIU e ne sottolinea le iniziative di diffusione, tramite molteplici appuntamenti ad essa dedicati. Con questo Rapporto, l’Italia entra nel novero degli Stati che si occupa di valutare l’effettiva attuazione del Diritto Internazionale Umanitario nei rispettivi contesti nazionali e, in coerenza con gli obiettivi individuati, favorire un sistema di relazioni internazionali basato sulle sue regole”, ha ribadito infatti Filippo Formica, Presidente della Commissione per lo studio e lo sviluppo del Diritto Internazionale Umanitario.
“Nonostante questo Rapporto sia un prodotto nazionale, ha comunque una valenza internazionale”, ha confermato Martin Lacourt, Senior Delegate to the Armed Foces del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Sulla diffusione del Diritto Internazionale Umanitario è tornata Milena Maria Cislino, Coordinatrice della Commissione DIU della CRI, sottolineando come per la Croce Rossa Italiana rappresenti un impegno vivo, concretizzato anche attraverso i circa 50 corsi di formazione annui rivolti alle Forze Armate che, tra i loro compiti, come ricordato dal Generale di Divisione del Corpo dei Carabinieri, Rosario Castello, Capo Ufficio Generale Affari Giuridici del Ministero della Difesa, “rientra quello di sorveglianza sull’applicazione del Diritto Internazionale Umanitario”.
Il Dott. Maurizio Block, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, ha infine messo in evidenza come nel Rapporto sia stata data centralità al “ruolo fondamentale della Corte Penale Internazionale nel dare seguito alla persecuzione dei gravi crimini internazionali”.