Dieci nuovi Operatori del Sorriso: un gruppo di Volontari Clown sempre più numeroso

Alcuni Volontari del gruppo Clown della provincia di Modena
Alcuni Volontari del gruppo Clown della provincia di Modena

Concluso il corso a Sassuolo, crescono le attività di Clownerie in risposta ai bisogni del territorio: il racconto di Francesca

Cinquanta ore di formazione in aula e venti di tirocinio per i Volontari della Croce Rossa iscritti al corso Operatori del Sorriso presso il Comitato di Sassuolo. Da maggio, dieci Volontari fanno parte del gruppo Clown storico della provincia di Modena e sono già attesi a braccia aperte dagli ospiti della casa di riposo Casa Serena, con la quale si è avviato un nuovo progetto di collaborazione. Non mancano però gli appuntamenti fissi presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi e la Casa ProtettaCentro Diurno S. Pertini di Soliera.

“Grazie al loro approccio e alla loro fantasia, i nuovi Operatori del Sorriso potranno accompagnare le persone in condizioni di vulnerabilità a vedere oltre la loro situazione – spiega Monica Agnoli, delegata regionale all’Obiettivo Strategico II (promozione del Supporto e Inclusione Sociale) – grazie anche agli ottimi Volontari formatori della Croce Rossa, sapranno affrontare tutte le situazioni, che siano di disagio, dolore, esclusione o discriminazione.”

LA CLOWNERIE
– Sempre più richieste le attività di clownerie, fondamentali per alleviare la sofferenza in situazioni di vulnerabilità. Nella regione Emilia-Romagna sono presenti dieci gruppi: da Rimini a Piacenza, con Ravenna, Imola, Bologna (2), Modena, Reggio-Emilia, Parma e Fontanellato.

“Le emozioni che provo quando metto il naso rosso e ho gli abiti clown sono infinite – racconta Francesca Cremonini, aka Dottoressa Ciupina, responsabile Clown del gruppo provinciale di Modena – amo avere un contatto con chi ho di fronte con il camice addosso, mi rende partecipe del suo vissuto, del suo sentirsi solo, triste o felice.”

Operando attraverso il buonumore, la fantasia, il riso, l’ascolto si instaura un rapporto terapeutico, equivalente ad un vero e proprio trattamento medico, la clown terapia. Vestendo i panni del clown, i Volontari CRI operano nel settore socio-assistenziale e socio-sanitario con l’obiettivo di alleviare la sofferenza e migliorare la qualità della vita.

Ciupina, il mio personaggio clown, è molto solare, piena di colore ed energia, sempre pronta ad abbracciare, ascoltare, confrontare, giocare – continua Francesca – sono diventata Clown nel 2005, in questi anni ho provato davvero tante emozioni, nelle corsie degli ospedali, nelle strutture o quando ero nelle tende per il sisma del 2012. Fare clownterapia è come tutte le altre attività di volontariato in Croce Rossa, è un modo per arricchirsi donando sé stessi.”

Nei contesti di disagio sociale e fisico si cerca di ridurre la percezione dolorosa e prevenire l’aggravarsi delle condizioni di salute dovute alla depressione, tristezza, senso di solitudine e abbandono. Spesso le attività coinvolgono tutta la rete di relazioni del soggetto in necessità: famiglia, amicizie, medici e operatori sanitari sono soggetti chiave da coinvolgere, con la consapevolezza che per ottenere risultati efficaci è necessario avere una ‘visione olistica’ della persona, trattandola e supportandola nella sua interezza, considerandone la sfera biologica, psicologica e sociale.

I motivi per cui un Volontario decide di fare clownerie sono davvero tanti. Ad esempio, quella di Francesca è molto intima, la sua famiglia ha vissuto la perdita di una piccola bambina, portata via dopo una lunga lotta contro la sua malattia. “Quando il Presidente del mio Comitato di Finale Emilia (MO) mi ha proposto di partecipare al corso clown ero molto frastornata – spiega Francesca – però sono riaffiorati alla mente i bei momenti passati con lei in ospedale: le risate, i giochi, le magie con piccoli oggetti che avevo e allora mi sono convinta che lei lo vorrebbe, quanti sorrisi le ho strappato gonfiando un semplice guanto in lattice e quante lacrime condivise.”

 
 
Alcuni Volontari del gruppo Clown della provincia di Modena
Alcuni Volontari del gruppo Clown della provincia di Modena

OBIETTIVO STRATEGICO II – Le attività di Clownerie sono fondamentali per perseguire gli Obiettivi Strategici della Croce Rossa Italiana, in particolare l’Obiettivo Strategico II, che aspira a promuovere l’inclusione sociale e lo sviluppo dell’individuo. Uno strumento molto utile per la prevenzione e la risposta ai meccanismi di esclusione sociale e per costruire comunità più forti ed inclusive.

Sono tanti gli ambiti di intervento a riguardo: nelle strutture sanitarie, residenze per anziani, case protette per diversamente abili, pediatrie, case-famiglia, comunità alloggio, case circondariali, strutture di accoglienza per migranti, comunità nomadi, senza fissa dimora, ecc.

FORMAZIONE – Non solo un ascolto empatico, ma anche una formazione multidisciplinare. Si prende spunto dal classico clown circense attraverso alcune tecniche di approccio con gli utenti, a cui si uniscono nozioni derivanti dalla psicologia e dall’arte teatrale, prestando sempre attenzione a regolare la propria attività in base al contesto di intervento e alle necessità delle persone a cui si rivolge.

“Porto sempre con me tutta la formazione che ho ricevuto in questi anni, le competenze artistiche, improvvisazione teatrale, comicità, piccola magia e giocoleria, tutti gli strumenti come palloncini, palline, bolle di sapone, pupazzetti, la mia compagna Lalla (una farfalla) e il mio Clown, Ciupina – continua Francesca – fondamentale è il camice colorato e la borsa spugna che mi accompagna dal 2005, quando è nata Ciupina.”

Nessun Volontario però interviene da solo, le attività di Clownerie vengono svolte sempre in gruppo, formatosi insieme e affiancato e supportato da una psicologa. Un vero gioco di squadra, forte del naso rosso e del camice nel quale ci si immedesima.

“Noi interagiamo, comunichiamo, ci confrontiamo. La nostra missione è quella di alleviare la sofferenza e dobbiamo essere uniti, coesi – racconta Francesca – in ambito operativo abbiamo anche un forte senso di responsabilità nel rispetto delle norme, come l’igiene, la sicurezza e la privacy, così come i regolamenti di Croce Rossa e non ultimi i 7 Principi Fondamentali.”

 
 
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