La bomba all’uranio sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, provocò oltre 140.000 vittime e la distruzione di circa il 70% degli edifici. Tre giorni dopo, la bomba al plutonio lanciata su Nagasaki uccise circa 74.000 persone, radendo al suolo in pochi istanti 6 km quadrati di città. Gli effetti devastanti di questi due accadimenti non furono solo quelli immediati: le ricadute, in termini sia di salute umana sia ambientali, si sono protratti fino ai giorni nostri, tanto che le strutture sanitarie giapponesi si trovano ancora oggi a dover curare ogni anno migliaia di persone per malattie legate alle radiazioni.
La Croce Rossa Giapponese ed il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) furono testimoni diretti dell’orribile devastazione causata 79 anni fa dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. In considerazione del fatto che non esistono capacità di risposta adeguate agli immensi bisogni umanitari generati da una detonazione nucleare, l’intero Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha deciso di coordinare i propri sforzi per un mondo libero da armi tanto impattanti.
LA CAMPAGNA
In questo quadro, la Croce Rossa Italiana (CRI) è impegnata in prima linea con la campagna di advocacy “Nuclear Experience”, lanciata il 26 settembre 2019, che ha come obiettivo a lungo termine la ratifica da parte dell’Italia del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), entrato in vigore nel 2021. Diverse sono le iniziative portate avanti dalla CRI, sia a livello nazionale che internazionale, al fine di diffondere presso la società civile la consapevolezza degli effetti catastrofici derivanti dall’uso di armi nucleari e promuovere, quindi, un impegno maggiore del nostro Paese verso il disarmo nucleare: dalla formazione dei Volontari, finalizzata alla realizzazione di attività di sensibilizzazione sul territorio, a progetti divulgativi di più ampio respiro come il podcast e blog della campagna.
“Doveroso garantire rispetto della vita e della dignità umana anche nei conflitti bellici”
“In un momento storico come quello che stiamo vivendo, l’escalation dei conflitti in corso ci spaventa. Anche le guerre hanno delle regole, ma oggi le linee guida tracciate dalle Convenzioni di Ginevra vengono spesso messe in dubbio da violenze ingiustificate che provocano vittime tra la popolazione civile e il personale umanitario. In questi giorni, torna vivo davanti ai nostri occhi l’orrore in cui il mondo, 79 anni fa, venne gettato a seguito degli attacchi nucleari ad Hiroshima e Nagasaki. Città rase al suolo e decine di migliaia di vittime. Ancora oggi la popolazione paga gli effetti a lungo termine dell’utilizzo di quelle armi devastanti. Nel ribadire a gran voce che nei conflitti bellici la popolazione civile non deve essere un target, dobbiamo soffermarci sulla necessità di garantire un maggiore rispetto della vita e della dignità umane, e di assicurare che le armi nucleari non vengano mai più usate. Insieme alla Comunità internazionale tutta, dobbiamo sostenere con forza il disarmo nucleare e indicare questo come unica via da percorrere per proteggere l’intera Umanità dalla minaccia atomica. Il nostro futuro, quello delle nuove generazioni, passa attraverso l’impegno e la dedizione che metteremo nel raggiungere questo obiettivo”. Così il presidente nazionale della CRI, Rosario Valastro, in occasione dell’anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki.
Per un approfondimento sulla storia della bomba atomica, gli avvenimenti che hanno portato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki e le loro conseguenze nefaste, ascolta qui la prima puntata del podcast “Nuclear Experience”.