Promuovere l’invecchiamento in buona salute accompagnando i beneficiari in un percorso di consapevolezza e responsabilizzazione verso la cura della loro salute fisica e mentale. Sono questi gli obiettivi a medio e lungo termine del progetto “Invecchiamento attivo e dignitoso in Kirghizistan” promosso dalla Croce Rossa Italiana e che prevede sessioni informative su temi di salute oltre a esercizi pratici con gli anziani, con lo scopo di influenzare positivamente le loro conoscenze e le loro abitudini quotidiane. Tra i temi trattati durante le sessioni informative ci sono, infatti, i cambiamenti del corpo legati all’età, la demenza (cause, segni, complicanze e prevenzione), le malattie cardiovascolari e il mantenimento dell’attività fisica negli anziani. Le persone anziane formate, a loro volta possono così contribuire a diffondere le informazioni e gli insegnamenti ricevuti nelle loro comunità di appartenenza. Il progetto contribuisce da quasi 9 anni allo sviluppo e al miglioramento della qualità della vita delle persone anziane nel Paese con oltre 20.000 persone tra i 59 ed i 94 anni che ne hanno già hanno beneficiato.
Tra le promotrici c’è Elmira Tursunalieva, Field Officer a Bishkek che si occupa di identificare i beneficiari in stato di bisogno in 4 distretti amministrativi di Bishkek, la capitale del Kirghizistan. Elmira visita ogni beneficiario per verificarne lo status di vulnerabilità e conoscerli, per poi informarli delle attività del progetto a loro dedicato. In alcuni casi incontra coppie di anziani, in altri casi persone anziane sole con figli con disabilità. Grazie a questo progetto, vengono organizzati “club per gli anziani” in tutto il paese, in cui le persone coinvolte possono incontrarsi e partecipare alle attività. Nella sola Bishkek, ci sono 22 gruppi impegnati in diverse attività: danza, scacchi, yoga, fitness, nordic walking, kung fu, esercizi di respirazione, lingua inglese, lingua kirghisa ed oratoria in lingua russa. Ogni gruppo è guidato da un beneficiario appassionato al settore.
“All’inizio del progetto era veramente difficile coinvolgere le persone per motivi culturali: gli anziani non sono infatti generalmente percepiti come agenti attivi all’interno della società. Molti beneficiari, inoltre, non conoscevano la Mezzaluna Rossa Kirghisa, e ciò rendeva ancor più difficile farli partecipare al progetto – spiega Elmira Tursunalieva. Oggi, invece, ci conoscono e riceviamo ottimi feedback dalle persone, si fidano di noi quando andiamo a fare le visite a casa e riceviamo proposte di formazione di nuovi gruppi. Grazie al passaparola tra beneficiari e vicini di casa riusciamo a raggiungere casi molto isolati e vulnerabili.
“Tra le storie più significative – continua la field officer- c’è quella di Elissieiv Nikoleiev Epifanovic, 90 anni. Inizialmente aveva bisogno di servizi di assistenza domiciliare, poi lo abbiamo portato al club. Ha iniziato a frequentare il gruppo di nordic walking con il suo bastone. In poco tempo è diventato così attivo e in salute che ha lasciato il bastone, ha continuato a fare lunghe passeggiate e ha iniziato anche a frequentare una palestra la mattina presto. Mi è rimasto particolarmente impresso per la sua ritrovata vitalità: quando l’ho conosciuto non parlava molto e si allontanava da casa solo per fare acquisti al negozio accanto: dopo un anno camminava agilmente e chiacchierava con tutti. Recentemente si è trasferito in Russia per vivere con un suo pronipote, ma sono sicura che stia continuando a fare lunghe passeggiate senza il suo vecchio bastone.”