L'alluvione nella Bassa e l'impegno della Croce Rossa nella gestione dell'emergenza

La Reggia di Colorno
La Reggia di Colorno

Sorrisi, lavoro di squadra e tanta forza di volontà per far fronte alla crisi, ma anche impegno per una maggiore resilienza

L’acqua è tornata a salire nel parmense, il 12 dicembre 2017, riportando alla mente di tutti la terribile alluvione del 2014, ma anche la forza e il coraggio di centinaia di Volontari, quelli che furono soprannominati ‘Angeli del fango’ e che divennero simbolo di una città, di una regione, che non si lascia abbattere e in tempi di crisi può contare sull’aiuto e sul sostegno reciproco dei cittadini, siano essi parmigiani doc, giovani venuti da tutta Italia per frequentare l’Università o anime buone che parlano un’altra lingua e vengono da molto più lontano.
La piena del torrente Parma e dell’Enza, questa volta ha colpito il territorio della Bassa Parmense e di Reggio Emilia, provocando gravi danni a strutture urbane, abitazioni e al patrimonio architettonico delle zone colpite. Molte anche le famiglie sfollate che hanno avuto bisogno di pronta assistenza e conforto.

CRI NELL’EMERGENZA – I Comitati di Croce Rossa della regione, insieme alle altre associazioni di volontariato, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri si sono subito attivati per cercare di arginare il più possibile le situazioni di emergenza.
Le operazioni di intervento sono state coordinate dalle Sale Operative di Protezione Civile, in cui, assieme alle altre forze in campo, era presente anche Croce Rossa.
“In questa emergenza sono emersi la qualità, la preparazione e lo spirito collaborativo fra le varie associazioni presenti nei coordinamenti provinciali – racconta Giacomo Teveri, Delegato Tecnico Regionale Obiettivo Strategico III: Preparare le comunità e dare risposta a emergenze e disastri – Posso affermare senza paura di smentita che i Volontari CRI, oltre ad essere preparati, sono un punto di forza del sistema regionale di protezione civile“.
I Volontari hanno, infatti, ricoperto ruoli diversi, rispondendo a tutte le richieste di aiuto, dall’assistenza socio-sanitaria al controllo degli argini dei fiumi, dall’allestimento di info point, allo svuotamento degli scantinati allagati, senza dimenticare il sostegno psicologico fornito dal gruppo SEP regionale.

 
 
I Volontari in azione
I Volontari in azione

FAVORIRE LA RESILIENZA – Tuttavia, come in ogni emergenza, non sono mancate le difficoltà: “La prima di carattere comunicativo – spiega Teveri – la seconda relativa al tipo di allertamento e alla gestione delle segreterie operative dei coordinamenti”.
A queste si unisce la mancanza di preparazione dei cittadini, che al fronte di eventi simili si trova spaesata e rischia di lasciarsi prendere dal panico. Proprio per questo è, infatti, fondamentale favorire la resilienza, ovvero la capacità di adattarsi ai cambiamenti e di reagire ad essi. “Insegnare ai cittadini le norme minime di autogestione in caso di emergenza è fondamentale, in quanto la nostra è una regione esposta a rischi idro-geologici – precisa il Delegato Regionale – In questo modo la popolazione, informata educata e consapevole dei rischi del proprio territorio, sarà in grado di far fronte agli effetti di una catastrofe in maniera efficiente e tempestiva”.

GUARDANDO AL DOMANI – Passato il pericolo immediato, però, il lavoro dei Volontari non si è concluso. La Croce Rossa è sempre presente sui territori colpiti per favorire il ritorno alla normalità e una maggiore sicurezza per il futuro. “Ci tengo a ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in quei giorni e che ancora si danno da fare al servizio delle comunità” conclude Giacomo Teveri, guardando ad un domani dove la collaborazione e la pronta formazione possano ridurre al minimo rischi e danni.

 
 
I Volontari sul campo
I Volontari sul campo

Con gli occhi sulla sabbia: il racconto di Mario Robusti​, Volontario CRI Parma

Sorriso. Sacchetto. Sabbia. Solleva. Sorriso. Sacchetto. Sabbia. Solleva. E via così per delle ore, quelle passate al centro della Protezione Civile di Colorno nel pomeriggio del 12 dicembre, mentre l’acqua saliva al picco massimo e la tensione correva lungo le schiene dei Volontari, dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine. Quella linea di sacchetti messi uno sopra all’altro continuava a crescere e a rafforzarsi anche grazie ai Volontari, venuti ad aiutare da tutta la provincia: Parma, Sala Baganza, San Secondo, Torrile, Colorno, Langhirano, nessuno escluso. Il turbine d’acqua che si ammassa e spinge le murate della Reggia e il ponte della Piazza è più che un monito. La paura però è stata sconfitta così: passando all’azione. Dando il proprio piccolo contributo ad una macchina che ha visto muoversi centinaia di persone, cellule di un corpo che ha risposto prontamente alla crisi.

La Croce Rossa di Parma e i suoi Volontari, si sono mossi fin dalle prime ore della notte. I primi volontari sono stati inviati dalla Sala Operativa di via del Taglio sullo scenario più vicino e complesso, il Comune di Parma, dove c’era bisogno di attuare qualche piccola evacuazione. Poi sono arrivati il dramma di Lentigione e la grande paura di Colorno.​

Proprio sul paese che ospita la Reggia di Maria Luigia si è concentrato il maggior numero di sforzi dell’Associazione: diverse squadre di volontari hanno aiutato i Vigili del Fuoco e le associazioni di Protezione Civile di Colorno a presidiare il centro storico invaso dall’acqua, a sfollare chi aveva bisogno di un riparo, a portare il primo conforto alle persone in difficoltà.

Le attività di una emergenza sono molteplici e complesse, le richieste e le esigenze a volte immediate, senza preavviso e assolutamente fuori dagli schemi. Si passa dal dover aiutare i malati della comunità psichiatrica, che a Colorno è nell’area dove l’acqua è esondata, allo spalare fango dagli androni delle case.

L’alluvione, però, non dura un giorno. Una volta sceso il livello dell’acqua, infatti, è partita l’azione più dura e faticosa: riportare tutto quanto come nuovo. Su input del Centro Operativo Comunale si è subito iniziato a spalare fango, svuotare seminterrati, ripulire androni affinché il paese tornasse pienamente alla normalità. Una normalità non facile da ricostruire: da domani si lavorerà per rendere ancora più sicure le città contro le criticità idrauliche, e – si spera – anche per migliorare l’educazione alla resilienza e all’emergenza dei cittadini. Perché avere sempre una mano a disposizione quando c’è bisogno è fondamentale, ma essere pronti e preparati perché sia messa al sicuro la propria vita e quella di chi ci circonda, è ancora più importante.

 
 
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