Dal Supercamp allo Youth On The Run

I Giovani della Croce Rossa Italiana – Emilia Romagna vivono il principio di Universalità attraverso le missioni internazionali

“La Croce Rossa Italiana partecipa al carattere di istituzione universale della Croce Rossa, in seno alla quale tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente;
ogni programma di sviluppo della C.R.I. si fonda su una visione globale dei bisogni, sulla cui base essa forgia strutture e servizi, richiede la partecipazione dei destinatari rafforzandone le loro capacità e contribuendo al miglioramento delle loro condizioni di vita” così recita il principio di Universalità, un principio che forse ci sembra di non vivere nel quotidiano, un po’ lontano dagli altri dei quali facciamo quotidiana esperienza, eppure è fondamentale.

Dal racconto di Chiara
Dal racconto di Chiara

Il Supercamp in Germania

A giugno due volontari di Croce Rossa Emilia Romagna, Danilo Santoro e Chiara Croci, hanno vissuto in prima persona il significato e le implicazioni più profonde della cooperazione tra società nazionali, partecipando al SuperCamp sull’isola di Rügen (Prora), evento quadriennale organizzato dalla Jugendrotkreuz (JRK), per il lancio della campagna sulle attività dei Giovani CRI tedeschi. Tema di quest’anno sono stati i valori umanitari e i nostri volontari del parmense, invitati dalla Deutsches Rotes Kreuz si sono lanciati a capofitto in questa avventura, portando a Rügen un po’ d’Italia e prendendo spunto dagli amici nordici per nuove idee e attività.

Dopo due giorni trascorsi ad esplorare Berlino, i nostri volontari sono giunti sull’isola e tra serate karaoke, open space per dibattiti aperti e costruttivi e living library dove hanno ‘preso in prestito’ e si sono a loro volta trasformati in libri viventi pronti a condividere storie ed esperienze, sono trascorsi 7 giorni intensi, fianco a fianco con altri 1700 ragazzi, provenienti da sei società nazionali.

Chiara e Danilo al campo hanno diffuso la Carta Umanità, nata in Sicilia e ora acquisita con entusiasmo dalla Croce Rossa Tedesca e hanno esportato in regione il modello che ha dato vita al MeetER, che ha riunito a Bedonia, tra il 30 settembre e l’1 ottobre, ben 150 giovani Agenti di Cambiamento, al motto ‘Le buone azioni sono contagiose’.

IL RACCONTO DI CHIARA – La missione internazionale, la prima di altre che vedono coinvolti i ragazzi dei comitati emiliano-romagnoli, ha profondamente segnato l’animo dei partecipanti. Ecco il racconto di Chiara di uno dei momenti per lei più significativi:

Verso sera, eravamo tutti riuniti in un quadrato di terra, gli uni accanto agli altri, con solo un cartellone in mano, chi rosso, chi bianco. Ognuno di noi sarebbe stato un tassello del logo della nuova campagna sui valori umanitari. Niente di più vero, ognuno di noi un cartellone, una puntura di spillo, un niente da solo. Ma li eravamo 1700 Niente, spilli, gocce d’acqua, e se una goccia, uno spillo, sono niente da soli, in quel quadrato di terra eravamo tanti a crederci. Stessi principi, stessi obiettivi, stesso emblema.

Davanti a me, uno spillo fra quei 1700 era una bambina bionda, occhietti svegli dietro gli occhiali rosa, occhietti tristi perché la sua età le impediva di portare il suo cartellone rosso più in alto nel cielo, a livello degli altri. Ma lei, spillo ancora in crescita, aveva dietro di sé un altro spillo, un po’ più cresciuto di lei. Questo appoggia il suo cartellone a terra e chinandosi verso la bimba, le chiede se vuol essere sollevata. Da dietro gli occhiali la tristezza scompare al suono di un gioioso «Ja!». Ora il suo cartellone rosso è più vicino al cielo, più vicino agli altri. Si volta verso lo spillo alto e, con tutta la genuinità e il calore di cui sono capaci i bambini, gli dice: «vorrei darti una carta umanità!» Un fulmine mi attraversa. Carta umanità, proprio quella di cui abbiamo parlato Danilo ed io quello stesso giorno durante l’open space sui valori umanitari? Proprio quella che abbiamo provato a mettere in circolazione nel campo poche ore prima? Ci guardiamo, sorridiamo e ridiamo increduli. Le buone azioni sono davvero contagiose.

La Carta Umanità, partita dalla Sicilia, passata dall’Emilia Romagna, è sbarcata in Germania, su un’isoletta bagnata dal mar Baltico. Le persone si muovono, si incontrano con altre lingue, culture, ambienti e con sé portano ciò che sono, portano esperienze, idee, speranze. Così quell’idea messa in moto su suolo tedesco, tra un gruppo di volontari provenienti da diversi angoli di mondo, utilizzando dei semplici cartoncini gialli, si è diffusa nel giro di poche ore, arrivando anche nelle piccole mani di quella bambina.

Il 13 settembre, a distanza di tre mesi, quello stesso ragazzo che di fianco a me ha sollevato al cielo il piccolo spillo, ci ha comunicato l’ufficializzazione della Humanity Card per la Jugendrotkreuz. Quella carta nata in Sud Italia, ad oggi, ne ha fatta di strada: è passata di mano in mano, di città in città, da società nazionale a società nazionale.

 
 
Foto di gruppo Supercamp
Foto di gruppo Supercamp

Nuove missioni in programma

Il percorso dei giovani volontari dell’Emilia-Romagna, però non si ferma qui. Sono, infatti, in programma ben tre missioni internazionali che li vedranno coinvolti in prima persona: dal 26 ottobre al 1 novembre, Danilo Santoro e Angela Giorgione parteciperanno al GRCY-Forum, un International Training organizzato dai Giovani della Croce Rossa Tedesca (Jugenrotkreuz) di Baden-Württemberg in occasione del loro Red Cross Youth – Forum a Sigmaringen/Stetten e Stuttgart

Dal 30 ottobre al 5 novembre Martina Vertuccio, Mirko Davoli e Mariano Ruffo saranno in Spagna per lo Youth On The Run;
Dal 5 all’11 novembre, invece, partiranno ben sei volontari di cui tre Istruttori YOTR (Paulina Szczepanska, Matteo Della Casa Di Dio, Gabriele Calì) e tre volontari (Marouan Boufitah, Wael Ismael, Fabio Ricchieri) per partecipare all’International Youth on the Run di Bad Schmiedeberg, organizzato dalla Croce Rossa Tedesca in collaborazione con Croce Rossa Italiana, Croce Rossa Irlandese, Croce Rossa Belga e Croce Rossa Austriaca.

Partecipare alle missioni di cooperazione significa favorire, in prima persona, scambio di idee, di esperienze perché tutte le parti in gioco possano crescere nell’umiltà dell’incontro e nella voglia di migliorarsi, di non sentirsi mai arrivati, ma sempre in viaggio.

 

 
 
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