La Cri del Trentino al Modex Romania 2018

 
 
Squadra italiana truccatori al Modex 2018

Le truccatrici Marilena Martinelli e Mara Lucian alla più grande esercitazione sanitaria condotta nel quadro del sistema di protezione civile dell’UE

 C’era anche  la Cri del Trentino al Modex Romania 2018, la più grande esercitazione sanitaria condotta nel quadro del sistema di protezione civile dell’UE andata in scena dal 15 al 18 ottobre (vedi filmato). Alla
richiesta avanzata dal Dipartimento di Protezione civile, il Comitato provinciale del Trentino ha risposto inviando a Bucarest due esperte truccatrici, la formatrice Marilena Martinelli e l’istruttrice I.V. Mara Lucian. 
Si è trattato di una gigantesca simulazione condotta nel quadro del sistema di protezione civile dell’UE che ha mobilitato oltre duemila persone e ha visto la partecipazione di squadre mediche provenienti da Austria, Germania, Israele, Italia, Norvegia, Romania, Slovacchia e Svezia, nonché di esperti da altri paesi. Con la supervisione a distanza dell’Emergency Response Coordination Centre Brussels è stato ipotizzato uno scenario in cui Bucarest è colpita da un terremoto di magnitudo 7,5 che provoca ingenti
danni alle infrastrutture e un gran numero di feriti.
Marilena e Mara hanno fatto parte di una squadra tutta italiana, composta da venti truccatori provenienti da varie regioni, che ha coperto con turni di dodici ore l’intero arco della manifestazione che è durata ininterrottamente oltre sessanta ore. Ha partecipato alla trasferta in terra rumena anche la squadra sanitaria delle Marche con il proprio ospedale da campo, uno dei moduli sanitari che l’Italia mette a  disposizione dell’Europa nelle emergenze. Cinquantuno, in questo caso,le persone coinvolte: 14 logisti e sanitari, con al seguito 22 tonnellate di materiali da allestire, 30 medici e infermieri, 5 funzionari regionali, 2 del Dipartimento protezione civile.

Ecco le impressioni di Marilena Martinelli raccolte a caldo al suo rientro:

Marilena, oltre sessanta ore di simulazione ininterrotta, un’esperienza faticosa ma entusiasmante…
Siamo arrivati a Bucarest, in volo da Bergamo, nel pomeriggio di domenica, e alle 19.30 ci trovavamo già nel pulmino che ci avrebbe portati sul luogo che ci era stato assegnato: una base militare dove sotto strettissima sorveglianza operava l’ospedale da campo degli israeliani, una delle struttura più grandi e più attrezzate al mondo. Abbiamo trascorso la prima notte truccando quasi centocinquanta simulatori, e così anche nelle due notti successive

Come erano organizzati i turni?
Noi del Make Up Centre 2 eravamo suddivisi in due gruppi da 5-6 truccatori ciascuno, un gruppo ha lavorato di giorno, dalle 9 alle 21, l’altro, il mio, la notte dalle 21 alle 9. Calcolando che, data la distanza, si partiva dall’albergo un’ora e mezza prima dell’inizio turno e si rientrava un’ora e mezza dopo la conclusione del servizio, rimaneva ben poco tempo da dedicare al riposo.

Avete avuto qualche problema particolare?
Tutto è stato organizzato alla perfezione tenuto conto che la Protezione civile rumena ha avuto solo tre mesi di tempo per prepararsi. Un grosso problema, però, lo abbiamo avuto: al nostro arrivo non abbiamo trovato sul posto i materiali per il trucco e abbiamo dovuto arrangiarci con quel poco che eravamo riusciti a portarci dietro compatibilmente con le ferree norme sui bagagli in areo.
Le cronache riferiscono che nonostante la mancanza della materia prima per realizzare i trucchi, ve la siete cavata benissimo.
Abbiamo messo insieme e utilizzato al meglio tutto ciò che eravamo riusciti a portarci dall’Italia. Se la simulazione fosse durata ancora mezza giornata non so come avremmo potuto fare. C’è da dire che in Romania non sono abituati a vedere trucchi tanto accurati. Lì sono soliti applicare “fratture” e “ferite” sopra gli abiti, giusto per indicare la patologia, noi invece lavoriamo con accuratezza direttamente sulla pelle per rendere il tutto il più realistico possibile. Con noi c’era sempre un medico che inizialmente decideva le patologie, poi vedendoci lavorare ha puntato sui “codici rossi” coinvolgendoci anche nelle scelte: divertente e gratificante.

C’è qualche aneddoto?
Il lavoro del nostro Make Up Centre 2 è stato molto apprezzato, al punto che i simulatori facevano la fila per farsi truccare. Una notte uno di loro ha insistito addirittura per farsi truccare da donna incinta: è stato molto divertente e il risultato assolutamente credibile.

Bilancio conclusivo?
Tutto molto bello, anche se faticoso, una grande esperienza che ha confermato la validità della nostra scuola. Porto con me il ricordo di un team molto affiatato, di una simulazione di dimensioni inimmaginabili e dei tanti apprezzamenti ricevuti per il nostro lavoro. Di tutto ciò sono grata  al delegato nazionale truccatori e simulatori Giuseppe Giordana, al Comitato provinciale di Trento e al suo Presidente che mi hanno permesso di vivere questa entusiasmante avventura.

 

 
 
 


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