Durante la prima guerra mondiale, mentre il Trentino faceva ancora parte dell’impero Austro-ungarico, operò a Trento una sezione della Croce Rossa Austriaca. In seguito, con l’annessione di Trento all’Italia, dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, subentrò la Croce Rossa Italiana: erano gli anni venti.

Le Componenti “storiche” del Comitato di Trento sono: le Infermiere Volontarie, il Corpo Militare ed il Comitato Nazionale Femminile, a cui si sono aggiunti in tempi successivi i Volontari del Soccorso (1949) e la Croce Rossa Giovanile.

Molte furono le attività svolte dalla Croce Rossa del Trentino a partire dagli anni ’20:

  • organizzazione di colonie marine e montane a favore dell’infanzia bisognosa;
  • corsi di informazione pratica a teorica per Infermiere Volontarie con la collaborazione dell’Ospedale e di medici extraospedalieri;
  • servizio trasporto infermi ed infortunati. Al termine della seconda guerra mondiale le ambulanze del Comitato erano ridotte ad un solo mezzo, a causa delle perdite inflitte dagli eventi bellici.

Numerose ed importanti le attività svolte durante il secondo conflitto mondiale (tempo di guerra):

  • ricerca di notizie ed invio corrispondenza e pacchi per i militari combattenti, i prigionieri di guerra e per gli internati nei lager tedeschi;
  • assistenza e soccorso a sinistrati, sfollati, reduci e rimpatriati civili;
  • presenza delle Crocerossine in zone operative;
  • posti di ristoro e soccorso sanitario presso le stazioni ferroviarie di Trento, Rovereto, Salorno e in svariate località della Provincia;
  • squadra di protezione sanitaria antiaerea attiva nei rifugi durante le incursioni aree (IIVV e CM).

In seguito alla fine del conflitto le attività cambiarono tipologia:

  • assistenza ai rimpatriati ed ai prigionieri in transito sulla via del Brennero;
  • assistenza a sinistrati, rimpatriati ed ai profughi della Germania, della Dalmazia e della Venezia Giulia.

Alla chiusura delle necessità strettamente legate agli eventi bellici, la Croce Rossa Italiana del Trentino non si fermò, tutt’altro. Le attività subirono una variazione e si avvicinarono a quelle caratteristiche del tempo di pace:

  • distribuzione gratuita di prodotti farmaceutici specie vitaminici e prima campagne informative in favore della popolazione scolastica;
  • ambulatorio odontoiatrico gratuito;
  • attività di diffusione del primo soccorso e formazione dei volontari con corsi teorico-pratici;
  • apertura della colonia Permanente della CRI  a Levico, per curare i bimbi ammalati (circa 250 piccoli) prevalentemente della nostra Provincia, dell’Alto Adige ma anche delle altre Provincie italiane.
  • realizzazione del Villaggio della Croce Rossa Italo-Svizzera a Valfloriana (TN) per gli alluvionati del fiume Avisio.

In tutto l’arco di tempo che va dalla fine della guerra ad oggi, la Croce Rossa del Trentino ha operato con la sua struttura e con il suo personale in tutte le emergenze in seguito a calamità naturali, sia limitate al nostro territorio (alluvione di Trento, Stava ce) che a livello nazionale (alluvione del Polesine, tragedia del Vajont, terremoto del Belice)  o internazionale (aiuti in favore dell’India, Vietnam, Libano ce).

Attualmente i volontari trentini portano ancora avanti alcune di queste attività, mentre altre sono state sospese e sostituite da progetti più rispondenti alle necessità dei giorni nostri.

Per conoscere le attività svolte dal Comitato CRIdi Trento, clicca qui.

Testi liberamente tratti dal libro “Profilo della Croce Rossa” di Beppino Disertori, già Presidente del Comitato Regionale di Trento


Clicca sulla foto e conosci anche la Storia della Croce Rossa Italiana

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