Sabato 28.08.2021 il “Ponte Romano” e la “Torre delle milizie”, che costituiscono la memoria storica e senza tempo della comunità fermignanese, sono stati debitamente contrassegnati con il cd scudo blu –simbolo di protezione internazionale in caso di conflitto armato – previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954 ratificata con legge n. 279 del 1958.
Nel preambolo della Convenzione viene chiarito che “i gravi danni arrecati ai beni culturali, a qualsiasi popolo essi appartengano, sono un danno al patrimonio culturale dell‘umanità intera, essendo un dato di fatto che ogni popolo apporta il suo contributo alla cultura mondiale”. La conservazione del patrimonio culturale ha, conseguentemente, “grande importanza per tutti i popoli del mondo”.
L’art. 1 della Convenzione definisce i beni culturali, individuandoli in quei “beni, mobili o immobili, di grande importanza per il patrimonio culturale dei popoli”. In particolare, la torre e il ponte sul Metauro sono due beni culturali strategicamente importanti nel contesto della viabilità antica ed hanno avuto un ruolo di controllo sul fiume e di difesa cittadina.
Trattasi di un‘iniziativa promossa dai volontari Avv. M. Cristina Schifilliti (Istruttore Nazionale D.I.U.) e Dott. Guido Guastamacchia (Operatore D.I.U.) del Comitato CRI di Fermignano, supportati dal Presidente Sig. Edmondo Feduzi e dalla fattiva collaborazione del Vicepresidente Massimo Bertulli che hanno preliminarmente interessato l‘Amministrazione Comunale. Detta iniziativa ha avuto successo, in quanto gli Enti Pubblici (Comune di Fermignano e Ministero per i beni e le attività culturali), complimentandosi con quanto era stato proposto, hanno manifestato la loro disponibilità nell‘interesse soprattutto di promozione, valorizzazione e tutela dei predetti beni culturali. Un particolare segno di riconoscenza deve essere espresso nei confronti del Comune di Fermignano in persona del Sindaco per il contributo fondamentale nella realizzazione di questo progetto. Come è noto, il Diritto Internazionale Umanitario, detto anche diritto dei conflitti armati, è quell‘insieme di norme che, per ragioni umanitarie, proteggono le persone che non prendono parte o non prendono più parte alle ostilità e pongono limiti all‘impiego dei mezzi e metodi di combattimento. Conseguentemente, tutela anche i beni coinvolti o che rimangono coinvolti nel conflitto.
Fermignano è uno dei pochi, forse l’unico, Comuni in Italia a godere di questo prestigioso riconoscimento su due beni culturali presenti nel territorio. La manifestazione si è svolta presso il Museo dell’Architettura alla presenza e con l’intervento del Delegato Nazionale Principi e Valori Umanitari Avv. Marzia Como nonché del Referente per i beni culturali Dott. Michele Romeo Jasinski, del Comitato Regionale Marche in persona del Presidente Dott. Andrea Galvagno nonché del Sindaco del Comune di Fermignano Dott. Emanuele Feduzi, del Presidente della Provincia di Pesaro Urbino Dott. Giuseppe Paolini e del Consigliere Regionale Dott. Giorgio Cancellieri.
Erano altresì presenti le autorità militari, locali e provinciali nonché il Delegato Regionale Principi e Valori Umanitari del Comitato CRI Marche, Renato Pizzi.
In detta occasione, l’installazione dell’emblema di protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (c.d. scudo blu) è stato definito un “esempio di civiltà” che il Comitato CRI di Fermignano in sinergia con gli Enti Pubblici è riuscito a realizzare.