Comuni sicuri per Comunità resilienti: adotta un comune Cardioprotetto

il 24 ottobre è stato inaugurato il progetto CRI Marche per le comunità colpite dal sisma

Comuni sicuri per Comunità resilienti: adotta un comune Cardioprotetto. Non si tratta solo di uno slogan ma del progetto nato per aiutare le comunità colpite dal sisma favorendo un corretto stile di vita e diffondendo nozioni e manovre di rianimazione cardiopolmonare, che è stato inaugurato all’Abbadia di Fiastra (MC) lo scorso 24 ottobre.  L’iniziativa progettuale, che ha come target iniziale 11 Comuni delle Marche compresi all’interno del cratere sismico, si svilupperà lungo due attività principali: l’educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani, la diffusione della conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base nell’adulto e nel bambino, anche mediante l’utilizzo del defibrillatore. Per questo, ogni Comune sarà dotato di colonnine DAE (defibrillatore semi-automatico esterno), posizionate in luoghi di accesso pubblico, e i cittadini saranno formati come esecutori BLSD (Basic Life Support & Defibrillation).

Durante l’inaugurazione dell’iniziativa è stato possibile assistere a un evento/convegno che ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche, al quale sono intervenuti esperti di medicina d’urgenza e cardiologia, che hanno illustrato l’importanza della prevenzione e dell’intervento precoce in casi di arresto cardiaco. Durante la giornata si è svolta inoltre una sessione formativa di mass training BLS (addestramento collettivo sulla rianimazione cardiopolmonare) a cura degli Istruttori del Centro di Formazione Regionale Croce Rossa Marche, con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “G. Leopardi” di Sarnano.

Il progetto, realizzato dal Comitato Regionale della CRI Marche in collaborazione con il Comitato Nazionale della Croce Rossa Italiana, prevede anche una parte dedicata al rapporto volontario-cittadino. È necessario, infatti, ricostruire il tessuto socio-sanitario dei comuni colpiti dal sisma, ripristinando le relazioni e rafforzando la collaborazione tra i Comitati della Croce Rossa Italiana e le Centrali Operative del 118, al fine di garantire, giorno dopo giorno, il normale svolgimento delle attività operative e formative, compromesse nella fase emergenziale.

A dare l’input al progetto anche diversi studi condotti sulle popolazioni colpite dal sisma, compreso quello dell’Aquila del 2009. Secondo l’indagine, infatti, lo stress post-traumatico modifica negativamente lo stile di vita della popolazione aumentando il consumo di fumo, alcool, farmaci antidepressivi e la conseguente insorgenza di patologie quali l’ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e sovrappeso: tutti fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari.

 
 

 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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