CRI Trentino in missione in MONGOLIA

Nel viaggio di rientro dalla missione in Mongolia

Con la
giornata di ieri si è conclusa la nostra missione conoscitiva utile a mettere
le basi per una collaborazione concreta su progetti condivisi con la Croce
Rossa Mongola. 
Ieri mattina abbiamo avuto un incontro informativo con la Segretaria Generale
del Comitato Provinciale di Durkhan Uul con cui abbiamo approfondito le
attività del Comitato stesso e le possibili future collaborazioni.

Abbiamo
avuto modo di visitare una delle “Humanitarian Rooms” presenti in 300 scuole
del Paese. 
In queste classi, messe a disposizione dal ministero dell’istruzione e gestite
dalla Croce Rossa Mongola, i bambini e i ragazzi, dalla scuola primaria fino
alla superiore, hanno modo di affrontare argomenti riguardanti le attività
umanitarie, di addestrarsi nel primo soccorso e nella prevenzione delle
catastrofi. Siamo rimasti “folgorati” da questa idea che “coltiva l’IDEA” negli
adulti di domani, fino da quando sono bambini.

Anche in
questa occasione abbiamo avuto il grande piacere di incontrare Giovani della
Croce Rossa Mongola molto attivi, numerosi e motivati in attività molto
importanti e condivise con i volontari di tutte le età! Un vero energetico
motore di crescita e sviluppo, che fa della condivisione e della collaborazione
uno dei propri punti cardine.

Per il
pranzo, i colleghi della MRCS anno voluto farci un regalo speciale. 
Dopo un’ora e mezza di viaggio nella steppa, siamo stati ospitati a pranzo da
una famiglia di Nomadi allevatori di Cavalli. La famiglia con il più grande
allevamento di cavalli della regione (500 Capi) e da generazioni una delle
famiglie di addestratori più stimata; accolti dal Capo Famiglia con un
meraviglioso, strettissimo e arcaico cerimoniale, abbiamo potuto toccare con
mano la vita di una di queste famiglie.

In questa
giornata abbiamo quindi scoperto che in queste lande in cui il tuo “vicino di casa”
lo puoi incontrare 3-4 volte all’anno, la sopravvivenza è permessa anche dalla
solidarietà. La solidarietà di chi percorre lo stesso “cammino”. La solidarietà
che accomuna gli esseri umani.

Rientrati
in Ulaanbaatar, abbiamo avuto il piacere di incontrare per l’ultima volta in
questo viaggio la Segretaria Generale con cui abbiamo messo le basi per i
primi, prossimi incontri operativi per lo sviluppo dei progetti.

Cosa
succederà quindi ora? Nel più breve tempo possibile provvederemo ad organizzare
un incontro della delegazione per riordinare le idee e per creare un primo
progetto di massima. 
Nelle prossime settimane organizzeremo il primo di vari meeting da tenersi via
web con i colleghi della MRCS utili a condividere idee e necessità e a
pianificare gli interventi.

Alla fine
di questo viaggio, abbiamo ancora una volta valutato quanto, tolti dal contesto
quotidiano, termini per noi “usuali” possano cambiare connotazione e “valore”.

Chi è qui
un “Nomade”? 
Un rispettato allevatore che si sposta da una parte all’altra del Paese
seguendo la propria mandria. 
Chi è un “migrante”? 
Una persona che ha dovuto abbandonare la campagna per povertà o a causa di un
evento climatico estremo, e viene in uno dei centri cittadini cercando di
riscattare la propria vita, accolto e accompagnato in un tentativo di riscatto
sociale dalla Croce Rossa.

Cosa
significa “impegnarsi per la “prevenzione delle Catastrofi”? 
Puntare all’addestramento di tutta la popolazione (o almeno alla maggior parte
raggiungibile) al soccorso e alle corrette attività da mettere in atto in caso
di emergenza.

Cosa
significa per la Croce Rossa operare nel sociale”?
Non solo aiutare nell’emergenza ma sostenere le persone più vulnerabili in un
percorso di integrazione sociale, con persone formate specificamente ai
differenti bisogni, col fine di arrivare ad un’autonomia economica e sociale.

Siamo qui
sull’aereo che ci porta a Mosca, dove faremo scalo, e siamo convinti che questa
non sia stata “semplicemente” una visita per organizzare una missione, ma una grande
opportunità per capire meglio e sentire ancora di più la forza della nostra
Organizzazione. 
Per comprendere quanto è necessario e farà bene alla nostra Croce Rossa
Trentina aprirsi al futuro e, se necessario, adeguare le proprie attività alle
necessità che la Società esprime. 
Torniamo ancora più pieni di orgoglio di essere parte di questa grande e unica
Organizzazione, consapevoli della responsabilità che abbiamo per essere stati i
portavoce e gli occhi dI tutte le Volontarie e Volontari Trentini. 
Con la responsabilità di trasformare in pratica almeno alcune delle mille idee
che in questi giorni hanno riempito i nostri block notes.

Torniamo
con la consapevolezza di aver trovato nuovi grandi amici in Mongolia, a
migliaia di chilometri di distanza da noi.
Torniamo certi che qualsiasi distanza può essere annullata da valori comuni e
da quei Principi che, se riportati nella quotidianità e vissuti nella realtà,
non sono “frasi dipinte sui muri delle sedi” o quasi “cantilenati” in inutili
liturgie, ma sono vissuti nella realtà quotidiana, con l’energia, la
consapevolezza e il cuore di persone che VIVONO il proprio essere in Croce
Rossa nel 2018.

Infine
torniamo, grati a chi, anche in questa settimana, ha continuato a lavorare in
Trentino, nei servizi quotidiani. Nel soccorso, nel sociale, nella preparazione
delle prossime attività di protezione civile, e in tutte quelle attività che ci
hanno permesso di essere presentati come un Comitato Provinciale attivo e di
valore. 
Un grazie sincero e di cuore, a chi silenziosamente, ogni giorno, fa la
differenza. La Croce Rossa del Trentino, senza le proprie Volontarie e
volontari, senza i propri dipendenti e staff, non esisterebbe. 
Grazie di cuore! Siamo stati onorati di rappresentare ognuno di voi!

Alessandro e tutta la Delegazione

Quando la storia si fa viva e si muove al tuo fianco.

Un aperitivo insolito con.. Louis Appia! Prendere un aperitivo con un amico, giocare a domino con un bimbo di 6 anni e sentire la mano della sorella di 9 anni che prende la tua per andare a fare una foto, sono azioni normali. Le stesse cose, fatte con persone che portano un cognome storico, cambiano il sapore dell’aperitivo, la gioia del gioco e l’emozione della piccola mano che prende la tua.