CRI Trentino in missione in MONGOLIA
2 – 9 Settembre: una delegazione Croce Rossa dal Trentino alla Mongolia
La prima settimana di Settembre una Delegazione del Comitato Provinciale di Trento ha accompagnato il presidente provinciale in Mongolia in un importante missione internazionale. Ecco le testimonianze pervenute nel viaggio di rientro:
“Con la giornata di ieri si è conclusa la nostra missione conoscitiva utile a mettere le basi per una collaborazione concreta su progetti condivisi con la Croce Rossa Mongola.
Ieri mattina abbiamo avuto un incontro informativo con la Segretaria Generale del Comitato Provinciale di Durkhan Uul con cui abbiamo approfondito le attività del Comitato stesso e le possibili future collaborazioni. Abbiamo avuto modo di visitare una delle “Humanitarian Rooms” presenti in 300 scuole del Paese.
In queste classi, messe a disposizione dal ministero dell’istruzione e gestite dalla Croce Rossa Mongola, i bambini e i ragazzi, dalla scuola primaria fino alla superiore, hanno modo di affrontare argomenti riguardanti le attività umanitarie, di addestrarsi nel primo soccorso e nella prevenzione delle catastrofi. Siamo rimasti “folgorati” da questa idea che “coltiva l’IDEA” negli adulti di domani, fino da quando sono bambini.
Anche in questa occasione abbiamo avuto il grande piacere di incontrare Giovani della Croce Rossa Mongola molto attivi, numerosi e motivati in attività molto importanti e condivise con i volontari di tutte le età! Un vero energetico
motore di crescita e sviluppo, che fa della condivisione e della collaborazione uno dei propri punti cardine.
Per il pranzo, i colleghi della MRCS anno voluto farci un regalo speciale.
Dopo un’ora e mezza di viaggio nella steppa, siamo stati ospitati a pranzo da una famiglia di Nomadi allevatori di Cavalli. La famiglia con il più grande allevamento di cavalli della regione (500 Capi) e da generazioni una delle
famiglie di addestratori più stimata; accolti dal Capo Famiglia con un meraviglioso, strettissimo e arcaico cerimoniale, abbiamo potuto toccare con mano la vita di una di queste famiglie.
In questa giornata abbiamo quindi scoperto che in queste lande in cui il tuo “vicino di casa” lo puoi incontrare 3-4 volte all’anno, la sopravvivenza è permessa anche dalla solidarietà. La solidarietà di chi percorre lo stesso “cammino”. La solidarietà che accomuna gli esseri umani.
Rientrati in Ulaanbaatar, abbiamo avuto il piacere di incontrare per l’ultima volta in questo viaggio la Segretaria Generale con cui abbiamo messo le basi per i primi, prossimi incontri operativi per lo sviluppo dei progetti.
Cosa succederà quindi ora?
Nel più breve tempo possibile provvederemo ad organizzare un incontro della delegazione per riordinare le idee e per creare un primo progetto di massima.
Nelle prossime settimane organizzeremo il primo di vari meeting da tenersi via web con i colleghi della MRCS utili a condividere idee e necessità e a pianificare gli interventi.
Alla fine di questo viaggio, abbiamo ancora una volta valutato quanto, tolti dal contesto quotidiano, termini per noi “usuali” possano cambiare connotazione e “valore”.
Chi è qui un “Nomade”?
Un rispettato allevatore che si sposta da una parte all’altra del Paese seguendo la propria mandria.
Chi è un “migrante”?
Una persona che ha dovuto abbandonare la campagna per povertà o a causa di un evento climatico estremo, e viene in uno dei centri cittadini cercando di riscattare la propria vita, accolto e accompagnato in un tentativo di riscatto sociale dalla Croce Rossa.
Cosa significa “impegnarsi per la “prevenzione delle Catastrofi”?
Puntare all’addestramento di tutta la popolazione (o almeno alla maggior parte raggiungibile) al soccorso e alle corrette attività da mettere in atto in caso di emergenza.
Cosa significa per la Croce Rossa operare nel sociale”?
Non solo aiutare nell’emergenza ma sostenere le persone più vulnerabili in un percorso di integrazione sociale, con persone formate specificamente ai differenti bisogni, col fine di arrivare ad un’autonomia economica e sociale.
Siamo qui sull’aereo che ci porta a Mosca, dove faremo scalo, e siamo convinti che questa non sia stata semplicemente” una visita per organizzare una missione, ma una grande opportunità per capire meglio e sentire ancora di più la forza della nostra Organizzazione.
Per comprendere quanto è necessario e farà bene alla nostra Croce Rossa Trentina aprirsi al futuro e, se necessario, adeguare le proprie attività alle necessità che la Società esprime.
Torniamo ancora più pieni di orgoglio di essere parte di questa grande e unica Organizzazione, consapevoli della responsabilità che abbiamo per essere stati i portavoce e gli occhi di tutte le Volontarie e Volontari Trentini.
Con la responsabilità di trasformare in pratica almeno alcune delle mille idee che in questi giorni hanno riempito i nostri block notes.
Torniamo con la consapevolezza di aver trovato nuovi grandi amici in Mongolia, a migliaia di chilometri di distanza da noi.
Torniamo certi che qualsiasi distanza può essere annullata da valori comuni e da quei Principi che, se riportati nella quotidianità e vissuti nella realtà, non sono “frasi dipinte sui muri delle sedi” o quasi “cantilenati” in inutili liturgie, ma sono vissuti nella realtà quotidiana, con l’energia, la consapevolezza e il cuore di persone che VIVONO il proprio essere in Croce Rossa nel 2018.
Infine torniamo, grati a chi, anche in questa settimana, ha continuato a lavorare in Trentino, nei servizi quotidiani. Nel soccorso, nel sociale, nella preparazione delle prossime attività di protezione civile, e in tutte quelle attività che ci
hanno permesso di essere presentati come un Comitato Provinciale attivo e di valore.
Un grazie sincero e di cuore, a chi silenziosamente, ogni giorno, fa la differenza. La Croce Rossa del Trentino, senza le proprie Volontarie e volontari, senza i propri dipendenti e staff, non esisterebbe.
Grazie di cuore! Siamo stati onorati di rappresentare ognuno di voi!
Alessandro e tutta la Delegazione
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