Una giornata nuvolosa, una mareggiata, un padre e una figlia che decidono di sfidare le onde. Una mano scivola via: la tragedia.   Domenica 25 luglio 2021 è la data che segna la fine di una vita e di una vacanza trascinando nello sconforto due minorenni olandesi, una di quindici e uno di diciassette anni, che si trovano soli in un Paese straniero. Disperazione alleviata dall’efficacia della Croce Rossa del Comitato di Varazze (SV).

Quando tutto ha avuto inizio

Era un fine settimana come tanti quando Lorenzo Ravano, dipendente della Centrale di Savona 118 e Volontario CRI del Comitato di Varazze viene contatto per un’emergenza sanitaria, un padre cinquantenne rimasto vittima del mare mosso che lascia soli due minorenni sotto shock. I Volontari del Comitato CRI di Varazze, allertati dell’evento,  si attivano per assistere i due adolescenti e ricercare la famiglia in Olanda. “Sono stata chiamata – racconta la psicologa Federica Valle, membro del Se.P. (Supporto Psicosociale) della Croce Rossa Liguria – per prestare loro sostegno psicologico. Inizialmente, pensavamo, fino a quando non fossimo riusciti a metterci in contato con la famiglia, a turno, di alloggiare con loro nel Bed and Breakfast situato ai Piani d’Ivrea. l

Ma questo non fu possibile perché i ragazzi non volevano tronare nella casa che sino a poche ore prima era calda e ricca di ricordi felici passati con il padre. Così, siamo riusciti ad organizzarci per farli sistemare nel Comitato della CRI di Varazze. A loro supporto c’ero io come psicologa, Matteo Cerminara per la parte logistica e l’interprete Lous De Micelis”.

Le ore serali

“Era veramente difficile – prosegue Federica – riuscire ad aiutarli parlando in inglese, lingua di origine per nessuna delle due parti. Tutto è cambiato quando è arrivato Lous, che anche se non è un Volontario si è prestato volentieri per aiutare i due ragazzi. Con lui si è percepito il sollievo provato dai giovani nel sentire qualcuno che parlasse la loro lingua e si è vista la loro apertura: hanno raccontato tutto, le emozioni che provavano e che avevano provato, e sono riusciti a ripercorrere gli attimi prima della tragedia. È stato un momento carico di emozioni. Si poteva entrare in contatto con tutto il loro dolore e la frustrazione alimentata dal senso di colpa della ragazzina di quindici anni perché lei era riuscita ad uscire dal mare mentre il padre era stato risucchiato dalla potenza del mare strappandolo via dalla sua mano: dalle loro vite”.

L’intervento di ricongiungimento e di accoglienza è stato efficiente e rapido grazie al lavoro di squadra: pilastro della Croce Rossa. Durante la notte con loro è rimasta la vigilessa e Volontaria CRI del Comitato di Loano Martina De Bernardis; rimasta perché è stata la prima persona a giungere sul luogo dell’intervento e con la quale hanno creato un legame. La famiglia è stata avvisata per merito del Volontario Matteo Cerminara che ha contatto il Consolato Olandese, sito a Milano.

 

L’attesa

“Sono rimasta impressionata – spiega Federica – dalla forza di questi piccoli adulti con la quale si sono rialzati e si sono cimentati in ciò che per loro era consuetudine fare. La ragazza aveva frequentato una scuola di cucina e voleva preparare la cena per i Volontari presenti in Sede e con loro siamo andati a comprare tutto ciò di cui aveva bisogno. Finito, li abbiamo portati per Varazze a mangiare un gelato. Nel mentre è giunta la notizia del pernottamento dell’areo per la famiglia: ore 22:30 partenza dall’Olanda. Il Comitato di Varazze si era proposto di recarsi all’aeroporto per portarli in Liguria ma alla fine sono stati accompagnati dal Consolato. Sono arrivati a Varazze alle ore 2:00”.

 

Ancora assistenza

Il lavoro di supporto offerto non si è concluso con l’unione della famiglia. Nei giorni successivi, Luis Di Miceli, chiamato a supporto  in quanto madrelingua olandese, svolgere le questioni burocratiche come il riconoscimento del corpo, il rimpatrio della salma, l’assicurazione della macchina. Gli ultimi giorni non li hanno passati in Comitato ma i Volontari sono riusciti a sistemarli in una struttura alberghiera del territorio. Mercoledì 28 luglio 2021 la salma viene rimpatriata e la famiglia la segue per riservargli l’ultimo saluto nei luoghi da loro considerati casa”.

 

Un’email che appaga ogni azione

In determinate azioni, il solo essere un Volontario, porta le persone ad agire in modo scontato seguendo solo i Principi che fondano la Croce Rossa e i bisogni che emergono dai “pazienti”. “Questi atteggiamenti – conclude la Psicologa Valle – per noi considerati normali, per altri non lo sono. Lous, l’interprete, me lo ha fatto capire quando mi ha riferito che quando si è trovato davanti ai ragazzi gli è venuta la pelle oca perché sentiva su di lui la responsabilità. Ma soprattutto, me l’ha fatto comprendere la famiglia aiutata prima di partire e oggi, martedì 3 agosto 2021. Quando erano ancora in Italia, il ragazzo di diciassette mi ha stupito rivelandomi che non si aspettava che l’Italia fosse un Paese così ospitale e pronto a prodigarsi per chi ha bisogno e che era rimasto affascinato dalla velocità e dalla capacità di Croce Rossa nell’aiutare e nel riuscire a muoversi tra diversi ambiti in così poco tempo. Sorpresa è stata l’e-mail e i doni ricevuti per ringraziare il nostro operato da parte della famiglia e del Consolato Olandese di Milano. Questi sono regali che risanano i Volontari da tutte le stanchezze provate durante l’emergenza riempiendo il cuore di un calore inspiegabile e incancellabile che spinge sempre di più ad apprezzare il ruolo che si sta ricoprendo”. 

Sharon Tempestini

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