Le ore prima della “tragedia”
Piazza Principe, dal Centro tamponi rapidi della Croce Rossa, ore 21:00: le diverse forze impegnate nell’esercitazione si riuniscono. La piazza sino alle ore 22:20 è colma di colori e persone appartenenti a diversi ambienti di lavoro: RFI, simulatori in abiti civili, Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco, Polizia e medici 118. Vengono, a tutti, detti i propri ruoli e le giuste norme di comportamento per non farsi male: la galleria è buia, scivolosa a causa dell’umidità e la Traversata nuova, collegata alla galleria esaminata con due canaloni, è attiva sia con circolazione di treni che di tensione di corrente.
Centrale è stato il ruolo dei truccatori della CRI Regionale che con le loro capacità sono riusciti a rendere le ferite il più vere possibile, consentendo simulazioni più vicino alla realtà. Alle 22:26, dal binario 14, i volontari truccatori e simulatori, con i simulanti di RFI e delle ditte a loro affiliate, e gli osservatori (Croce Rossa, Polfer e Protezione aziendale) hanno preso il treno per raggiungere la stazione Genova Brignole, luogo di partenza del treno dell’incidente. Qui, sino alle ore 00:03, i truccatori CRI, seguendo le direttive dei Vigili del Fuoco, hanno truccato una ventina di persone, tra queste, sette erano codici rosso.
Saliti sul treno i simulatori hanno iniziato a prendere posto: due o tre per vagone. Parallelamente, in Piazza Principe è stato allestito il PCA, posto di comando avanzato, con i rappresentanti di RFI, Vigili del Fuoco e Croce Rossa con la DRAE (Delegato Regionale dell’Area III Operazioni, Emergenza e Soccorsi) Laura Audenino, che avevano il compito di prendere decisioni per coordinare l’evento.
L’esercitazione: un deragliamento in orario diurno
Gallerie vecchie, utilizzate in tempo di guerra dalla popolazione genovese per difendersi dai bombardamenti, portano il treno al bivio che lo conduce alla galleria San Tomaso. A una velocità minima di 30 Km/h il treno procede verso sinistra immettendosi in una galleria strettissima e inesplorata da anni.
Ore 00:15 il deragliamento è avvenuto e sul treno iniziano le manovre di chiamata e di messa sicurezza da parte del capotreno e del macchinista: tutte le porte vengono bloccate, nessuno può scendere, e il capotreno dopo una stima dei feriti chiama per allertare i soccorsi e tranquillizza i viaggiatori. La tensione che alimentava il treno viene staccata per sicurezza la luce e l’aria condizionata, cominciano ad essere mantenute solo dalle batterie del treno. Il tempo passa e i soccorsi non sono ancora giunti: i simulanti iniziano a calarsi nella parte assumendo pose particolari collegate alla dinamica dell’incidente.
Ritardando il sopraggiungere dei soccorsi, il treno comincia a perdere batteria. A livello psicologico inizia a salire il senso di claustrofobia dato dall’isolamento dal mondo esterno a causa della mancanza di segnale dei cellulari e dall’impossibilità di aprire finestrini e porte.
Ore 01:38 si vedono le luci del carrello con a bordo i Vigili del Fuoco sopraggiungere da entrambi i lati: Genova Piazza Principe e Genova Brignole. Entrati a bordo iniziano ad utilizzare il protocollo sanitario per le emergenze invitando tutti i pazienti meno gravi a scendere tenendosi al corrimano dello stretto marciapiede, 70 centimetri.
I volontari CRI, grazie alla loro esperienza nelle simulazioni, erano i codici rossi e hanno permesso ai Vigili del Fuoco di fare pratica con la spinalizzazione in luoghi stretti e incastrati. Uno dei traumatizzati, posizionato sul portapacchi sopra i sedili, ha messo a dura prova i soccorsi simulando una crisi epilettica mentre lo sistemavamo sulla tavola spinale.
Alle ore 4:00 il treno si rimette in moto riportando gli osservatori, stanchi e soddisfatti sia per i risultati ottenuti che per i momenti di interazione avvenuti tra le persone coinvolte, alla stazione di Genova Piazza Principe.
Sharon Tempestini