14 giugno: Giornata Mondiale della Donazione Sangue

TEMPESTINI SHARON

14 giugno, data che coincide con la nascita del ricercatore che scoprì i gruppi sanguini e condusse le ricerche sull’RH: Karl Ernest Landsteiner.
Le iniziative, in questa giornata, hanno il compito di sensibilizzare la popolazione alla donazione e i governi a istituire una rete più capillare. Nel 2021, per l’intera settimana, è stato dato all’Italia il compito di organizzare gli eventi principali con tema: il “Dono”. In occasione di tale onore, Croce Rossa Liguria, in linea con la campagna della Croce Rossa italiana, ha lanciato l’evento “Andiamo a Donare”. 

“Andiamo a Donare”

“Si voleva abbracciare il concetto del Dono con il Nostro Principio di Unità – ci spiega Antonio Ravettino – e questo slogan, condiviso sia dal Presidente Regionale Maurizio Biancaterra che dalla squadra di lavoro, è venuto spontaneo. Questo progetto, non è fine a sé stesso, ha l’obiettivo di essere pilota per le attività future sul tema della donazione di sangue”.

Come avete organizzato la divulgazione a livello territoriale?

“L’idea – prosegue Ravettino – è stata rapidamente condivisa con i Comitati Territoriali e i rispettivi DTL Salute. Successivamente, l’informazione è passata ai gruppi giovani: motore trainante.
Purtroppo, a causa di diverse circostanze, l’affluenza giovanile non ha raggiunto le aspettative desiderate, ma non è mancata la risposta mediatica.

Come DTR, Volontario CRI e Donatore Sangue mi sento soddisfatto dei risultati ottenuti perché si capisce che le persone sono vicine alla causa: è un ottimo punto di partenza”.

Perché si dovrebbe donare?

“Potrei elencare mille motivi o rispondere semplicemente “Perché non farlo?” – enuncia il DTR Salute – Dirò cos’è la donazione per me e come mi fa sentire. Mercoledì 14 giugno, come altre persone in Italia e nel mondo, sono andato a donare. Quando mi sono alzato da quella poltrona, dopo 15 minuti di prelievo, sono tronato a casa consapevole che questo piccolo gesto, per me indifferente, avrebbe cambiato e salvato la vita a qualcuno. Solo questo pensiero, a mio avviso, rappresenta la più grande ricompensa che si possa desiderare. Ma mi preme aggiungere, prima di concludere, che il sangue donato si sottopone a serrati controlli e ciò, per la persona che si offre, può essere un’ottima possibilità per monitorare la propria salute. Infatti, la nuova impostazione delle future campagne di divulgazione non porrà al centro solo i benefici di chi riceve ma anche di colui che dona”.

Ringraziamenti

“Vorrei ringraziare – conclude Ravettino – lo Staff di Comunicazione Regionale per il tempo e lo spazio dedicatomi per parlare di un tema delicato e attuale sperando di poterlo continuare a fare in futuro, e un grazie a tutti i donatori”.

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