Prosegue a La Spezia la collaborazione del Comitato Provinciale CRI con l'Associazione Buon Mercato.
- Le due studentesse Sofia e Caterina con la loro tutor, Alessandra Caciari
Come un’ organizzata catena di montaggio, le tante volontarie (e non solo di Croce Rossa ma anche signore e giovani che si presentano spontaneamente per dare il loro contributo) preparano sacchetti di cibo, detersivi e tutto ciò che viene donato, per distribuirlo alle tantissime persone che, in composta e silenziosa coda, aspettano il loro turno in Piazza Cavour. Le Associazioni di volontariato che ogni sabato si alternano nella gestione del Buon Mercato sono: Croce Rossa, Mormoni, Evangelici e Scout.
Ieri, 6 febbraio, primo sabato del mese e quindi a gestione Croce Rossa, c’erano, per la prima volta, anche due giovani studentesse del Liceo Classico “Lorenzo Costa”, Sofia e Caterina accompagnate dalla loro tutor, Alessandra Caciari. Le due ragazze stanno seguendo un percorso nell’ ambito del progetto “Scuola e Volontariato” e per tre settimane, per un totale di 14 ore, faranno servizio di volontariato, il sabato in Piazza Cavour, con l’ Associazione Buon Mercato. Le due giovani studentesse, si sono subito integrate con le volontarie CRI ed hanno collaborato nella preparazione dei sacchetti e nella distribuzione.
Il Buon Mercato è una scelta solidale e sostenibile allo spreco e di responsabilità degli operatori commerciali della Piazza del Mercato, di alcuni punti vendita e dei gruppi di volontariato.
Quintali di generi alimentari che altrimenti finirebbero in discarica, vengono raccolti settimanalmente da un esercito di volontari provenienti da diverse realtà associative e donati a persone che si trovano in situazioni di indigenza. Una rete solidale che coinvolge tutta la città e che quotidianamente combatte gli sprechi alimentari.
Ogni sabato nel diurno di Piazza del Mercato, dalle 13.45 alle 14.45, (e oltre considerato l’alto numero di presenze), volontari distribuiscono pacchi di prodotti che vengono precedentemente preparati. Si tratta prevalentemente di generi alimentari invenduti dai commercianti di Piazza del Mercato o prodotti vicini alla scadenza donati da altri punti vendita (anche supermercati) che chiaramente sono ancora consumabili.
Le famiglie “del sabato” variano tra le 50 e le 90.