Si formano gli addetti alla Sala operativa (So)

 
Corte costituzionale: legittima la riorganizzazione della Croce Rossa Italiana

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 79 depositata oggi (martedì 9 aprile 2019) ha respinto le questioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale amministrativo del Lazio al quale si erano rivolti numerosi dipendenti  che contestavano la riorganizzazione della Croce rossa italiana (decreto legislativo n. 178/2012) ritenendolo illegittimo.Con il decreto legislativo impugnato, il Governo Monti aveva riformato la Croce Rossa Italiana trasformandola da ente di diritto pubblico in associazione di volontariato, inquadrata in regime di diritto privato, chiamata a svolgere attività di rilevante interesse pubblico. Secondo la Corte, questa riorganizzazione si è mossa nel solco della volontà del Parlamento.Il regime privatistico della Croce Rossa caratterizza le associazioni dei maggiori Paesi europei ed è auspicato dallo Statuto della Federazione internazionale delle Croci e Mezzelune rosse, che fa esplicito riferimento alle «società non governative» riconosciute dai diversi Stati.Con particolare riguardo al Corpo militare ausiliario, la Corte ha chiarito che il decreto legislativo censurato dal Tar Lazio ne ha revisionato l’assetto coerentemente al nuovo regime della Croce Rossa Italiana e alla sua rinnovata struttura associativa. Gli appartenenti a quest’organismo, infatti, confluiscono in una categoria in congedo che presta servizio volontariamente e gratuitamente (come accade, oltre che per il Corpo delle infermiere volontarie, per l’Associazione del sovrano militare Ordine di Malta).

 
 
 

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