Dimaro, emergenza rientrata ma CRI ancora in prima fila
- “Emergenza maltempo” a Dimaro
Noi ci siamo e sempre ci saremo
Da una settimana la Protezione civile del Trentino ha spento il semaforo rosso sulla voce “emergenza maltempo” ma la macchina è ancora in movimento, e lo sarà ancora per molto, alle prese con le fasi del superamento e del ripristino che, come sempre, vedono la Croce rossa trentina ancora in prima fila con gli altri enti che costituiscono l’ossatura della Pc nella nostra provincia.
La sala operativa presente in loco fa sapere che, in accordo con la Centrale provinciale emergenza 112, è stato prolungato di una settimana il servizio preventivo in loco con ambulanza, quotidianamente dalle 8 alle 20, per fornire la necessaria assistenza ai circa duecentocinquanta operatori ancora al lavoro nel fango che ha invaso il paese, tra vigili del fuoco, tecnici dei bacini montani e volontari del soccorso alpino.
L’impegno dei volontari della Cri di Dimaro, che negli ultimi dieci giorni hanno compiuto un encomiabile lavoro di assistenza alla popolazione, anche con l’ausilio di colleghi giunti in aiuto da ogni parte del Trentino, si concentra ora sui cinquantaquattro sfollati (suiduecentoventi delle prime ore) ospitati presso l’hotel San Camillo. Sfollati che vengono accompagnati, con l’assist za dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, presso le loro case invase e semidistrutte dal fango per raccogliere gli oggetti di valore e tutto ciò che è possibile recuperare.
C’è poi l’ordinaria amministrazione di tutti i giorni, dal servizio lavanderia nella struttura messa a disposizione dalla Comunità di valle all’animazione e al sostegno curato ogni pomeriggio dagli Operatori sociali sociali generici e dai giovani. L’acquedotto non è ancora in grado di erogare acqua potabile e all’emergenza idrica si fa fronte al momento con la donazione di due bancali di acqua minerale da parte della ditta Idropejo. Altro punto da risolvere, la ricerca di indumenti, in particolare quelli intimi, e di calzature. Tutto ciò nell’immediato.
Gran parte degli sfollati non potranno fare ritorno nelle loro abitazioni perchè semidistrutte o minate nelle fondamenta, per cui destinate alla demolizione e alla ricostruzione. L’impegno ora è quello di trovare appartamenti disponibili ad accogliere chi è rimasto senza un tetto in modo tale da poter offrire una sistemazione dignitosa in attesa della ricostruzione.
«La popolazione ha reagito bene al dramma che stava vivendo – riferiscono i nostri volontari – e chi poteva si è messo a disposizione per dare una mano. Sindaco e giunta comunale sono stati presenti al fianco dei conpaesani. Noi ci siamo e sempre ci saremo, lo sanno. Certo, ci vorrà del tempo, molto tempo, per rimarginare certe ferite».
Ecco, ci piace ripetere e sottolineare le parole dei nostri volontari: noi ci siamo e sempre ci saremo, lo sanno.
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