Si è svolta sabato 5 ottobre la cerimonia per l’apposizione del terzo Scudo Blu sulla Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo, in Viale Argonne, terzo nella città di Milano e primo su un edificio religioso. 

Lo Scudo Blu identifica i beni culturali da tutelare in caso di conflitti armati o calamità. È il simbolo di un impegno condiviso a difendere la cultura come parte integrante dell’identità umana e della memoria collettiva” spiega Sorella Barbara Bazzoli, Delegato Tecnico Regionale Principi e Valori per il comitato CRI della Lombardia.  

“Dopo lo scempio della Seconda Guerra Mondiale, la Convenzione dell’Aja del 1954 fu firmata da 37 Stati, tra cui l’Italia” spiega Sorella Bazzoli. 

“Nacque così la necessità condivisa di proteggere il patrimonio culturale non solo per il suo valore intrinseco, ma per la sua capacità di ‘cura’ nei momenti difficili, attraverso la bellezza, la memoria e la prospettiva del futuro. Venne scelto lo Scudo Blu per rappresentare questo impegno: un simbolo internazionale che ricorda come la tutela della cultura significhi anche proteggere l’identità, la storia e la speranza dei popoli. Monumenti, chiese, archivi e teatri sono il collante tra le comunità e il punto da cui ripartire dopo ogni crisi. Difenderli vuol dire custodire il passato e garantire un futuro di pace”.

Il progetto “Uno Scudo per la Cultura”, avviato nel 2023 dal Comitato CRI di Brescia in qualità di garante e promotore del Diritto Internazionale Umanitario (Capitale della Cultura 2023 insieme a Bergamo), si inserisce nella campagna “Il futuro ha una lunga storia, proteggiamola”, promossa dalla Croce Rossa Italiana insieme ad ANCI e al Ministero della Cultura. È una delle più ampie iniziative di tutela culturale avviate nel nostro Paese, che si fonda sui principi umanitari e sul Diritto Internazionale Umanitario, valorizzando la cultura come ponte tra passato e futuro e come strumento di pace

Grazie all’impegno del Comitato CRI di Milano in questo progetto nazionale, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, con la gradita presenza dell’Ispettrice Nazionale delle Infermiere Volontarie, Sorella Emilia Bruna Scarcella, e dell’Ispettrice Regionale della Lombardia, Sorella Ornella Zagami, lo Scudo Blu è stato apposto su una delle chiese più amate della città, definita la “Sistina milanese” per gli affreschi di Vanni Rossi che ne rivestono le pareti e per il potente affresco che raffigura il fungo atomico di Hiroshima, un simbolo di dolore e rinascita, un monito contro la distruzione e un invito alla pace.

“Con lo Scudo Blu che apponiamo sulle sue mura, dichiariamo al mondo che questo luogo non appartiene solo a Milano, ma all’intera umanità. È un gesto che afferma con chiarezza: questo bene è prezioso. Questo bene va protetto. Questo bene è parte di tutti noi” ha dichiarato Massimo Boncristiano, Presidente del Comitato CRI di Milano, nel discorso pronunciato durante la cerimonia.

Nel suo intervento, il Presidente ha ricordato la storia della Basilica, che durante la Seconda guerra mondiale offrì rifugio a famiglie sfollate e visse la paura dei bombardamenti, ma seppe rinascere come spazio di bellezza e spiritualità.

“Lo Scudo Blu non è soltanto un simbolo del passato – ha aggiunto – ma un messaggio vivo, che ci ricorda che la bellezza e la cultura vanno protette sempre, perché quando la bellezza viene distrutta, anche l’umanità si smarrisce.

Quello della Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo è il terzo edificio scudato della città di Milano, 25º Scudo Blu della Regione Lombardia

Il primo di Milano fu collocato, nel maggio 2024, al Castello Sforzesco, sotto la Torre del Filarete, uno dei luoghi più rappresentativi della città e patrimonio di tutta la collettività.

Il secondo, nel maggio 2025, è stato assegnato a Palazzo Reale, punto di riferimento della vita culturale milanese e simbolo della rinascita dopo le distruzioni della guerra.

In entrambe le occasioni, le cerimonie hanno visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e della Croce Rossa Italiana, a conferma di un impegno condiviso tra enti, comunità e volontari per la salvaguardia del patrimonio artistico e storico.

Come Croce Rossa Italiana – ha concluso Boncristiano – sentiamo di avere una responsabilità speciale: prenderci cura non solo delle persone, ma anche dei luoghi che ne raccontano la storia. Proteggere un bene culturale significa proteggere la memoria di chi ci ha preceduti e dare radici a chi verrà dopo di noi”.

Con questo gesto di memoria e di speranza, la Croce Rossa Italiana rinnova il proprio impegno per la tutela dei beni culturali, in coerenza con i Sette Principi fondamentali del Movimento, in particolare Umanità, Imparzialità e Universalità, e riafferma il valore della cultura come fondamento della dignità e della pace tra i popoli.

 

Per un approfondimento su tutti i beni scudati rimandiamo al sito www.scudoperlacultura.it

Articolo scritto da: Rebecca Rabozzi rebecca.rabozzi@lombardia.cri.it

 

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