Grazie a CRI Sondrio rinascere dopo il sisma è possibile
- La nuova Sala Polivalente “Solferino 1864” a Gualdo di Castelsantangelo.
Una delegazione del Comitato CRI di Sondrio, guidata dalla Presidente Giuliana Gualteroni, ha partecipato all’inaugurazione della nuova Sala Polivalente “Solferino 1864” a Gualdo di Castelsantangelo, in provincia di Macerata.
La struttura, realizzata grazie al contributo dei Comitati di Osimo, Bologna, Sondrio, Croce Rossa Italiana e molte altre associazioni, rappresenta un simbolo tangibile della solidarietà e dell’aiuto fattivo della C.R.I. nella ricostruzione.
La notte del 24 agosto 2016, un terremoto di magnitudo 6.0 devasta i territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Più di 300 scosse, la prima e più violenta alle 3.36. Amatrice, Accumoli e Arquata sono i centri più colpiti e molti paesi sono rasi al suolo. Il sisma causa 299 morti, migliaia di feriti ed ha interessato 600.000 persone.
La ricostruzione ed il ritorno alla normalità, procede troppo lentamente. Quasi 50.000 le persone, nel Centro Italia, vivono tuttora fuori dalla propria abitazione, nei prefabbricati SAE (Soluzioni Abitative Emergenza), negli alberghi o in affitto con il contributo dello Stato.
Il Governo ha appena approvato un Decreto che prevede l’allungamento dello stato di emergenza al 31 dicembre 2020, iter più veloci e semplici per la ricostruzione degli immobili e un nuovo intervento per l’annoso problema della rimozione delle macerie.
A distanza di tre anni, rimane viva l’emozione nel rivivere il ricordo della catastrofe, soprattutto alla luce delle rovine e della devastazione ancora visibili. La zona rossa del piccolo centro marchigiano potrà essere riaperta una volta rimosse tutte le macerie. Ad oggi, delle 100mila tonnellate di macerie stimate in totale, ne sono state rimosse 54mila.
“Subito dopo il sisma del 2016 – spiega Giuliana Gualteroni, presidente di CRI Sondrio – il comitato ha organizzato una campagna di raccolta fondi a favore delle vittime del terremoto. La manifestazione più importante, per il suo valore simbolico, è stata l’Amatriciana benefica della CRI. Siamo l’edificazione del Centro Polifunzionale, costato complessivamente 80.000 euro”.
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