European Youth Cooperation Meeting

Nel team di comunicazione due giovani volontari abruzzesi: Marco Di Francesco e Daniele Aloisi.

Marco Di Francesco in visita al campo rifugiati

Si è appena concluso lo European Youth Cooperation Meeting, il raduno biennale dei giovani delle società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa dell’Europa e Centro-Asia.Ospitata dalla Croce Rossa Montenegrina, l’edizione del 2016 si è svolta a Sutomore dal 27 al 30 Maggio.

La CRI, come nel 2014, ha partecipato alla tre giorni di incontri inviando non solo una sua delegazione rappresentativa, ma anche un team di comunicazione che si è occupato della gestione di tutti gli aspetti comunicativi dell’evento di rilevanza internazionale, dalla scrittura di articoli e report sulle piattaforme social e web della Federazione Internazionale, alle riprese e alla documentazione fotografica.

Nel team di comunicazione, che anche quest’anno ha ricevuto il plauso da oltre 37 delegazioni per l’ottimo lavoro svolto, ci sono due giovani volontari abruzzesi: Marco Di Francesco e Daniele Aloisi.Conclusosi l’evento, insieme ad un altro volontario di Croce Rossa piemontese, Andrea Sciorato, i due abruzzesi hanno prolungato la loro permanenza in Montenegro portando avanti un progetto di cooperazione con la società consorella documentando le attività della Croce Rossa Montenegrina al fine di realizzare un breve documentario sulle attività che la società nazionale porta avanti sul territorio nazionale.

Particolarmente toccante la visita al campo rifugiati di Konik, a Podgorica, dove dopo l’escalation del conflitto in Kosovo, più di 4000 rifugiati, principalmente di etnia ROM, ha trovato rifugio. Documentate le attività della società consorella che offre assistenza alla popolazione con ludoteche, workshop e corsi su igiene e sanificazione.Nei giorni precedenti ugualmente emozionanti le visite a Nikšić e Kolašin, dove la Croce Rossa Montenegrina porta avanti attività con bambini disabili e di distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione indigente.”Sperimentare in prima persona le attività di una società consorella così attiva e capillare in tutto il territorio è un’eccezionale lezione che senza dubbio avrò modo di riportare in Croce Rossa Italiana.

Emozionante più di tutte è stata la nostra visita al campo rifugiati di Konik. Vivendo un’esperienza come questa, carica di coinvolgimento emotivo, si acquista la consapevolezza che pregiudizi e stereotipi sono solo il risultato di ignoranza e paura.Nella povertà estrema in cui queste persone vivono, emerge la forza d’animo che permette loro di continuare a lottare nella speranza di un futuro migliore. Aver avuto modo di vedere che Croce Rossa contribuisce a mantenere viva quella speranza è stata un’emozione unica.

Indossare lo stesso emblema di giovani ROM diventati volontari per aiutare parenti, amici, vicini di “casa”, di una “casa” che purtroppo per ancora molto tempo non potrà esser definita tale, mi ha riempito di orgoglio”. – così commenta il giovane Marco.


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