4 aprile – Giornata Mondiale contro le mine
Le mine anti-uomo uccidono migliaia di persone ogni anno
Il 4 aprile si celebra la VII Giornata Mondiale contro le mine, promossa dalle Nazioni Unite per ribadire la messa al bando di questa arma e dare voce a tutte le vittime.
La Croce Rossa Italiana è uno dei primi sostenitori dell’importante iniziativa internazionale per la messa al bando di queste armi il cui uso viola le norme del Diritto Internazionale Umanitario.
I principi umanitari sanciti dalle Convenzioni di Ginevra risultano chiaramente incompatibili con il loro uso. Le mine anti-uomo causano, infatti, attacchi indiscriminati, non distinguendo i loro obiettivi. L’uso delle mine è in contrasto, inoltre, con il principio di proporzionalità che vieta di provocare sofferenza inutile e ferite superflue.
Nel 1997, la Convenzione di Ottawa ha bandito le mine antiuomo e ne ha vietato l’impiego, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento, obbligando gli Stati firmatari a distruggerle.
Nonostante il Trattato sia stato sottoscritto, ad oggi, da 156 Paesi, le mine continuano ad uccidere e mutilare circa 6400 persone ogni anno.
Queste armi colpiscono principalmente civili, arrecando anche danni permanenti. La metà di questi sono bambini.
“Il dramma delle mine anti-uomo è ancora ignorato e sottovalutato e non trova spazio di discussione presso l’opinione pubblica. La presa di coscienza sociale ed il diffondersi della consapevolezza dei potenziali danni arrecati sono di fondamentale supporto per la messa al bando di questa arma letale”, afferma Sveva Tatangelo, Delegato CRI Sicilia per la diffusione del Diritto Internazionale Umanitario.