di Jacopo Storni su corriere.it- clicca per l’articolo originale e video

L’iniziativa nasce proprio per migliorare la qualità di vita degli ospiti delle Rsa, favorendo il colloquio diretto con i loro familiari con i volontari e il mondo esterno

Gli anziani delle Rsa imparano ad utilizzare le tecnologie digitali. Succede grazie al progetto pilota della Croce Rossa Italiana finalizzato a limitare il senso di solitudine degli ospiti di alcune Residenze Sanitarie Assistenziali e favorire le relazioni con i propri familiari, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione. Dall’inizio della pandemia da Covid-19, le Rsa sono state duramente colpite, in particolare per la vulnerabilità e la fragilità delle persone ospitate e per le difficoltà organizzative incontrate nel tentativo di ridurre il rischio di contagi. Il progetto della Croce Rossa Italiana nasce proprio per migliorare la qualità di vita degli ospiti delle Rsa, favorendo il colloquio diretto con i loro familiari, con i volontari e il mondo esterno, promuovendo attività di apprendimento digitale e ricreative e riducendo le distanze sociali e le sensazioni di solitudine, nel rispetto della sicurezza e della protezione delle persone.

Gli anziani imparano così ad usare i tablet, gli smartphone, ad effettuare video chiamate e tanto altro. Finanziato dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), inizialmente il progetto vedrà il coinvolgimento di 10 Comitati di Croce Rossa (Torino, Catania, Venezia, Aprilia, Pesaro, Casal di Principe, Alto Casertano e Matesino, Paderno Dugnano, Loreto e Mascalucia) e successivamente potrà essere replicato in altri contesti.

«Sin dall’inizio della pandemia – spiega Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – ci siamo occupati della solitudine sotto ogni forma. Il lockdown aveva costretto tutti ad un isolamento forzato, tuttavia una fascia di popolazione è stata più vulnerabile a questa condizione: gli anziani hanno risentito della situazione in maniera spesso drammatica. Abbiamo cercato di essere accanto a loro con i servizi di pronto-spesa e pronto-farmaco, con il sostegno psicologico e la telecompagnia. Oggi siamo lieti di poter supportare gli ospiti delle Rsa attraverso questo nuovo progetto su tutto il territorio nazionale, sostenuto dalla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), affinché la pandemia di solitudine conseguente al Covid-19 possa continuare ad essere concretamente contrastata».

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