CRI Sicilia – Formazione "Health care in danger" per gli Istruttori DIU della CRI

Il Comitato CRI di Palermo ospita la giornata info-formativa rivolta agli Istruttori DIU nell’ambito della campagna "Non sono un bersaglio” a tutela della sicurezza dei Volontari e degli operatori sanitari

 

La campagna, voluta dal Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa affronta il problema della violenza contro i volontari, i pazienti, gli operatori sanitari in ogni tipo di situazione. Nata nel 2011 a seguito dell’inasprirsi del conflitto siriano, in Italia è stata declinata in  “Non sono un bersaglio”.

Il 10 dicembre scorso – ha commentato Marzia Como, Focal Point Nazionale della campagnain occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, Croce Rossa Italiana nel lanciare e rinnovare l’impegno nella campagna internazionale “Health care in danger” la declina in un aspetto che alla CRI sta molto a cuore, la criticità interna dovuta alle ripetute violenze subite dal personale e dalle strutture sanitarie nel contesto italiano. Oggi a Palermo abbiamo avuto modo, a circa un mese dal lancio della campagna, di approfondire ancora meglio l’ambito della criticità interna”.

L’attacco agli operatori sanitari in generale e ai luoghi di cura è doppio. Fare violenza su un medico, un infermiere, un soccorritore significa impedire ai civili di poter ricevere le cure adeguate. Altro drammatico aspetto è quello delle aggressioni agli operatori delle ambulanze e dei danneggiamenti ai mezzi stessi.

Nella settimana dal 10 al 17 febbraio prossimo  – ha aggiunto Marzia Como – gli Istruttori DIU formati per la campagna “Health care in danger” potranno insieme ai propri Volontari incontrare i cittadini nelle piazze italiane e interloquire riguardo le problematiche affrontate, la violenza verso il personale sanitario nel contesto internazionale e la criticità interna, elaborando uno scenario tipico della campagna internazionale come ad esempio una Postazione medica Avanzata (PMA) in zona di conflitto armato e distribuire il materiale informativo della campagna stessa”.

La campagna non è fine a se stessa. “Non sono un bersaglio” è anche l’occasione per il lancio di un ‘Osservatorio’ della Croce Rossa Italiana.

Ad oggi  – ha infine concluso la Focal Point Nazionale Como – non si dispone di un censimento rispetto alla criticità interna, ecco perchè Croce Rossa Italiana ha lanciato questo Osservatorio, un modo per permettere alla CRI di portare ai tavoli istituzionali dei dati certi, quanti volontari che svolgono attività sanitaria hanno subito delle violenze, di che tipo di violenze si tratta e in che contesto temporale. I dati serviranno per prendere coscienza, discutere del problema e porre delle soluzioni possibili

Per i Volontari di Croce Rossa Italiana è già disponibile sul sistema gestionale GAIA un form per segnalare le aggressioni subite nello svolgimento del servizio.

Negli ultimi anni – ha commentato Andrea Arini, Istruttore e Consigliere Qualificato DIUle aggressioni si sono incrementate, nel 2017 abbiamo superato le 1300 aggressioni al personale sanitario, con un picco nelle corsie degli ospedali e nei pronto soccorso. Un aspetto che viene sottovalutato è l’aggressione legale agli operatori sanitari. Nel 97% dei casi una denuncia querela verso un operatore sanitario si risolve con un’assoluzione ma di certo affrontare anni nelle aule dei tribunali non aiuta psicologicamente chi deve dedicarsi alla cura del prossimo, indebolendo l’attività che giornalmente viene svolta

Andrea Arini è Dirigente Medico al Policlinico di Palermo e conosce bene il mondo della sanità.  “Ci auguriamo – ha aggiunto Arini – che la Campagna e l’Osservatorio portino a conoscenza dell’opinione pubblica una realtà spesso nascosta, si stima che almeno il 30% delle aggressioni subite dal personale sanitario non siano denunciate, non per paura, ma perché insito nel medico è proteggere il proprio assistito e in presenza di conseguenze non gravi si evita di denunciare”.

Il personale sanitario  – ha concluso Andrea Arini – deve continuare a svolgere il ruolo di coloro che si spendono per la salute altrui. Dobbiamo riuscire a ridurre al minimo le aggressioni, non demonizzando chi aggredisce o con l’inasprimento delle pene, ma con queste campagne di prevenzione e informazione presso la società, per far rinascere un giusto rapporto tra operatore sanitario e paziente”.

 
Health care in danger
 

di Michele Pappalardo, volontario della CRI di Castelvetrano
Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale della Sicilia
Staff Regionale Obiettivo 6 – “Sviluppo, comunicazione e promozione del volontariato”


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