Collereale (Me) – La storia coraggiosa del migrante F.S.

Un viaggio, un incontro e un’occasione di riscatto attraverso lo sport

La storia di F.S. inizia da un viaggio migratorio verso le coste italiane a fine 2017 con la speranza di potersi lasciare alle spalle un passato segnato da un grave incidente subìto durante l’adolescenza. La detenzione, l’esperienza dei conflitti armati e una disabilità fisica acquisita hanno infatti costretto il migrante a una condizione di forte emarginazione sociale. 

storia coraggiosa del migrante F.S.

Ma F.S. ha portato con sé, oltre al suo bagaglio di dolore e alla sua disabilità, anche la sua passione per il tennis che non è passata inosservata allo staff CRI del CAS Collereale, il centro di accoglienza straordinaria in provincia di Messina, che lo ha accolto ed organizzato per lui un incontro con il dottor Alessandro Arcigli, delegato provinciale del Coni di Messina e direttore tecnico della nazionale paralimpica di tennistavolo.

Costruire ponti e non muri. Questa una delle mission della Croce Rossa Italiana per favorire l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione di tutti i migranti che arrivano in Italia sperando di trovare serenità e pace. Ed è proprio lo sport che può aiutare a sviluppare quel senso di appartenenza e di riconoscimento dei propri talenti. 

E così, da circa due mesi, F.S ha iniziato i suoi allenamenti all’interno dell’Associazione sportiva dilettantistica tennistavolo “Top Spin” di Messina, grazie al supporto di Giorgio Quartuccio, presidente della stessa associazione, e di Wang Hong Liang, allenatore della serie A1.

Durante l’estate F.S. sarà tesserato come socio dell’Associazione “Top Spin” e da settembre inizierà le prime competizioni a livello regionale. Nel mese di agosto verrà anche stipulato un protocollo di intesa tra la stessa “Top Spin” e CRI Sicilia allo scopo di avvicinare alla pratica sportiva del tennistavolo i migranti accolti nel CAS di Collereale per favorirne l’inclusione sociale.

Il lavoro svolto in questi mesi dagli operatori e dallo staff professionale del CAS Collereale – ha dichiarato Santa Sicali, psicologa CRI del CAS – ha trasformato il limite fisico del ragazzo in risorsa: così F.S. si è costruito una nuova identità e ha migliorato la capacità di interagire e comunicare con l’altro. Anche grazie al tennistavolo, F.S. ha trasformato il dolore e la rabbia per la sua condizione in sano agonismo all’interno di un contesto sociale sano basato su regole condivise”.

Il CAS è una struttura molto importante e funzionale che offre ai richiedenti asilo tantissimi servizi – ha dichiarato Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia – e che li include in svariati progetti affinchè possano sentirsi parte attiva nella società e  raggiungano una buona autonomia nel nostro Paese. L’attività sportiva è un ottimo strumento di integrazione e favorisce la comunicazione e la crescita in ambienti sani”.

 
 

di Monica Sutera, Volontaria della CRI di Agrigento
Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale della Sicilia
Staff Regionale Obiettivo 6 – “Sviluppo, comunicazione e promozione del volontariato”

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