Sicilia – Presentato il nuovo Piano di contingenza sanitario regionale: i mezzi e le risorse della CRI per l’assistenza alle persone migranti

Assistenza sanitaria agli sbarchi, sostegno psicologico e integrazione

 
nuovo Piano di contingenza sanitario regionale

Il nuovo Piano di contingenza regionale, pubblicato nel luglio 2017, è stato elaborato dall’Assessorato Regionale della Salute della Regione Siciliana e dal Ministero della Salute e presenta le modalità operative per il coordinamento degli aspetti di salute pubblica in Sicilia, descrivendo l’insieme delle procedure operative d’intervento sanitario da attuare nel caso si verifichi uno sbarco di persone migranti lungo le coste siciliane.

Il piano si applica sia agli sbarchi pianificati nel contesto delle operazioni di ricerca e soccorso in mare (SAR) e di altre operazione programmate, sia agli sbarchi che avvengano al di fuori di qualsiasi operazione programmata. Il piano prende in considerazione sia l’assistenza sanitaria allo sbarco che quella effettuata nei centri di prima accoglienza.

 Il documento regionale ha l’obiettivo generale di ridurre al minimo l’impatto sulla salute delle persone migranti, dei soccorritori e della popolazione residente. Sul piano della gestione delle operazioni, il piano intende mettere in campo una direzione unitaria delle operazioni, un uso razionale delle risorse disponibili e della reperibilità del personale e dei mezzi idonei all’intervento e migliorare il flusso informativo fra il fra il sistema centrale e quello periferico.

La Sicilia è una delle regioni in prima linea nella risposta ai flussi migratori in atto, garantendo assistenza immediata e di qualità alle persone in arrivo in Italia, secondo i principi ispiratori dell’universalità di accesso e del rispetto del diritto alla salute. Il piano di contingenza regionale serve a rafforzare la risposta sanitaria della Regione Siciliana alle migrazioni attraverso preparazione e azioni preventive, fondamentali nella gestione di operazioni in contesti critici. Attraverso il piano, la Regione Siciliana ha voluto identificare ruoli, responsabilità nella gestione del fenomeno e figure strategiche per garantire una gestione efficiente e coordinata delle risorse.

Croce Rossa Italiana, insieme alle autorità impegnate sul fronte dell’assistenza sanitaria, partecipa attivamente alle operazioni di soccorso e accoglienza di tutte le persone che hanno raggiunto le coste della Regione dopo esser fuggiti da zone colpite da guerre e carestie. Ogni anno, la CRI intensifica gli sforzi in materia di assistenza alle persone migranti, sviluppando una rete di volontari sempre più fitta, investendo sulla loro formazione e migliorando le azioni sul campo. 
La CRI garantisce infatti anche la presenza di uomini e mezzi in aree di sbarco a supporto delle attività degli Uffici di Sanità Marittima (USMAF SASN). In caso di presenza di patologie altamente infettive e diffusive a bordo, la CRI supporta il personale sanitario delle UT Usmaf assicurando la riduzione dei rischi per salute pubblica attraverso le cure alle persone malate al momento dello sbarco in banchina e se necessario il trasferimento e l’assistenza in alto bio-contenimento dalla nave o area di sbardo all’ospedale di riferimento.

Le attività della CRI non si limitano soltanto all’assistenza sanitaria, ma riguardano anche il sostegno psicologico e attività per l’inclusione sociale, soprattutto dei bambini, per mezzo di attività ricreative e di ascolto, nonché l’azione mirata ai ricongiungimenti familiari attraverso il servizio RFL.

L’esclusivo servizio CRI per il ricongiungimento familiare fornisce un supporto alle persone che hanno perso i contatti con le loro famiglie, ristabilendo, mantenendo e preservando i legami familiari interrotti per ragioni di guerre, conflitti interni, disastri e forzata migrazione, e permette di far luce sui casi di persone dichiarate disperse o giunt​e presso altri luoghi di sbarco.

Dal novembre 2013 ad oggi, oltre 400.000 persone sono sbarcate in Sicilia: i grandi numeri stanno ponendo nuove sfide anche al Sistema Sanitario siciliano, palesando una situazione critica che non può più essere affrontata in chiave emergenziale. “Gli sbarchi non sono ormai un’emergenza,  ma impegnano i Volontari CRI ogni giorno. L’esperienza diretta nei porti siciliani di cui siamo testimoni suggerisce che la generale risposta alla crisi è ancora spesso di tipo emergenziale, non adeguata a una situazione che richiede processi di coordinamento centrale e locale snelli e reattivi e di risposte operative più adeguate per migliorare le procedure di sbarco e garantire una capacità di risposta efficace e omogenea. Il nuovo Piano di contingenza regionale rappresenta uno sforzo progettuale e organizzativo in questa direzione e siamo già pronti a dare, come sempre, il nostro massimo supporto con mezzi e risorse”, dice Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia.

 
 
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