I Comitati CRI della Sicilia, in coordinamento con il Comitato Regionale, hanno garantito la presenza nei porti di sbarco delle persone migranti. Il 2017, in particolare, ha visto il coinvolgimento di 2.094 volontari (soccorritori, medici, mediatori, psicologi, logisti e sanitari reparto sanità pubblica) 173 ambulanze , 204 mezzi.
Proprio nel luglio 2017 è stato pubblicato il nuovo Piano di contingenza regionale, elaborato dall’Assessorato Regionale della Salute della Regione Siciliana e dal Ministero della Salute. Esso ha indicato le modalità operative per il coordinamento degli aspetti di salute pubblica in Sicilia, descrivendo l’insieme delle procedure operative d’intervento sanitario da attuare nel caso si verifichi uno sbarco di persone migranti lungo le coste siciliane.
Il suddetto piano si applica sia agli sbarchi pianificati nel contesto delle operazioni di ricerca e soccorso in mare (SAR), che di sbarchi che avvengono al di fuori di qualsiasi operazione programmata. L’assistenza sanitaria è prestata anche nei centri di prima accoglienza.
Il principale obiettivo del piano regionale è ridurre al minimo l’impatto sulla salute delle persone migranti, dei soccorritori e della popolazione residente. Sul piano della gestione delle operazioni, il piano intende mettere in campo una direzione unitaria delle operazioni, un uso razionale delle risorse disponibili e della reperibilità del personale e dei mezzi idonei all’intervento e migliorare il flusso informativo fra il sistema centrale e quello periferico.
La Sicilia rappresenta una delle regioni in prima linea nella risposta ai flussi migratori in atto, garantendo assistenza immediata, rafforzando la risposta sanitaria mediante preparazione e azioni preventive, fondamentali nella gestione di operazioni in contesti critici. Attraverso il piano, la Regione Siciliana ha voluto identificare ruoli, responsabilità nella gestione del fenomeno e figure strategiche per garantire una gestione efficiente e coordinata delle risorse.
Croce Rossa Italiana partecipa attivamente alle operazioni di soccorso e accoglienza di tutte le persone che hanno raggiunto le coste della Regione dopo esser fuggiti da zone colpite da guerre e carestie. La CRI garantisce infatti anche la presenza di uomini e mezzi in aree di sbarco a supporto delle attività degli Uffici di Sanità Marittima (USMAF SASN). In caso di presenza di patologie altamente infettive e diffusive a bordo, la CRI supporta il personale sanitario delle UT Usmaf assicurando la riduzione dei rischi per salute pubblica attraverso le cure alle persone malate al momento dello sbarco in banchina e se necessario il trasferimento e l’assistenza in alto bio-contenimento dalla nave o area di sbardo all’ospedale di riferimento.
Le attività della CRI riguardano anche il sostegno psicologico e attività per l’inclusione sociale, soprattutto dei bambini, per mezzo di attività ricreative e di ascolto, nonché l’azione mirata ai ricongiungimenti familiari attraverso il servizio RFL. Viene pertanto fornito un supporto alle persone che hanno perso i contatti con le loro famiglie, ristabilendo, mantenendo e preservando i legami familiari interrotti per ragioni di guerre, conflitti interni, disastri e forzata migrazione, e permette di far luce sui casi di persone dichiarate disperse o giunte presso altri luoghi di sbarco.