“Ascoltate i Volontari, le loro preoccupazioni, i loro desideri, le loro proposte, le loro critiche, e mettetevi sempre in discussione”

 

La funzione del Comitato Regionale è ricordarci che il principio di Unità ci impone di dare a tutti i vulnerabili lo stesso grado di assistenza ed aiuto. Lettera di saluto del Presidente Regionale C.R.I.

 
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Si è tenuta stamani ad Enna la riunione della Consulta dei Presidenti dei Comitati C.R.I. della Sicilia, convocata per comunicazioni del Presidente Regionale.
L’occasione è stata propizia per presentare i Commissari dei Comitati C.R.I. neo costituiti e porgere a tutti i presenti gli auguri di buon lavoro, così da onorare i mandati elettivi conferiti da tutti i Soci.
Sono stati inoltre richiamati gli adempimenti e le scadenze che interesseranno i Comitati C.R.I. nel prossimo futuro, oggetto di apposite circolari e del vademecum pubblicato di recente.
Al termine della riunione il Presidente Regionale C.R.I., Rosario Valastro, ha reso nota la sua volontà di non presentare la candidatura per le elezioni regionali, ormai prossime.
Leggendo con molta emozione una lettera indirizzata a tutti, Volontari e Dipendenti C.R.I. della Sicilia, il Presidente Regionale ha rivissuto il proprio mandato, prossimo alla scadenza.
Il Presidente Regionale, ha ringraziato tutti i propri collaboratori e delegati, e tutti coloro i quali hanno dato fiducia a lui ed alla sua storia, la storia di un semplice Volontario entrato a far parte della Croce Rossa Italiana, in un suo piccolo Sottocomitato, a seguito di un incontro rivolto agli studenti di un Liceo; un Volontario che ha creduto e crede fermamente nei giovani e nella forza rivoluzionaria dell’educazione e della formazione; un Volontario convinto che le attività debbano essere davvero utili e efficaci, e che i Principi Fondamentali vengano prima di ogni cosa.
Congedandosi dai presenti e dai Volontari C.R.I. che è stato onorato di rappresentare ovunque, perfino a Ginevra ed all’ONU, il Presidente Regionale ha chiesto con forza:
– di seguire con grande pazienza e passione i Comitati C.R.I. appena istituiti, facendolisentire parte di questa famiglia;
– di essere sempre chiari e lineari, considerato che l’Assemblea Regionale dovrà essere luogo di scelte di campo e non di compromessi;
– ascoltare i Volontari, le loro preoccupazioni, i loro desideri, le loro proposte, le loro critiche, e mettersi sempre in discussione, preoccupandosi di fornire formazione non solo tecnica, ma soprattutto sugli ideali, sulla leadership, sulla capacità di fare gruppo.
Il Presidente Regionale ha sottolineato come oggi più che mai, anche a fronte della soppressione dei Comitati Provinciali, “c’è bisogno di un Comitato Regionale non di mera rappresentanza ma forte ed incisivo, perché la Croce Rossa è una! Insomma un Comitato Regionale vero, che ricordi come il principio di Unità ci impone di dare a tutti i vulnerabili lo stesso grado di assistenza ed aiuto”.

«Cari amici e colleghi,
è con profonda emozione che riprendo la parola tra di voi, in questa Consulta di Presidenti, da me con forza voluta subito dopo la mia elezione; Consulta che oggi sto per lasciare.

Ho preferito scrivere il mio intervento, per evitare che l’emozione in qualche modo mi tradisca e mi fa faccia rivolgere solo un saluto puramente rituale.
Sono invece convinto che di chiarezza e di rigore deve nutrirsi in ogni momento il dialogo ed il confronto di chi, eletto, ha l’onore e la responsabilità di assumere decisioni in questa Nostra Croce Rossa Italiana.
Gli anni trascorsi ed il servizio svolto mi fanno sentire il peso del distacco. Ma, in fin dei conti, si tratta di semplice ricambio delle cariche elettive, vicenda che deve essere considerata normale in un’associazione.
Sono grato a chi, nel dicembre del 2012, mi ha candidato a questa carica e poi eletto.
Eleggendo me ha dato credito alla ma storia, a quella di un semplice Volontario entrato a far parte della Croce Rossa Italiana, in un suo piccolo Sottocomitato, a seguito di un incontro rivolto agli studenti di un Liceo; un Volontario che ha creduto e crede fermamente nei giovani e nella forza rivoluzionaria dell’educazione e della formazione; un Volontario convinto che le attività debbano essere davvero utili e efficaci, e che i Principi Fondamentali vengano prima di ogni cosa.
In questi tre anni, o poco più, ho operato nella preoccupazione e con l’intenzione costante di cooperare al miglior funzionamento della Croce Rossa Italiana nella nostra amata Sicilia, ed alla piena affermazione dei suoi compiti e del suo prestigio. La C.R.I. è un patrimonio di tutti: noi Volontari la facciamo diventare azione concreta, ma abbiamo anche la responsabilità non solo di non impoverirla, ma anche di farla divenire più efficiente, aperta, dinamica, più rispondente alle urgenze ed alle necessità delle comunità locali.
Una cosa è sicura: da Presidente ho commesso molti errori.
Ma vi prego di credere che ho sempre, e soltanto, agito per rendere la struttura regionale più adeguata e trasparente, e per sviluppare la C.R.I. in tutte le sue realtà.
Doveva essere l’impegno di un anno, ed invece è durato tre anni e tre mesi.
Anni iniziati ufficialmente in questa stanza, dove ho formulato il mio giuramento di fedeltà ai Principi.
Ma anni duri, di cambiamenti normativi ed organizzativi, veri e propri contraccolpi nelle nostre vite di ogni giorni.
Devo un profondo e sincero ringraziamento a tutti quelli che, tra di voi e tra i Volontari di questa regione, mi sono stati vicini in momenti non facili, quando davvero pensavo di non farcela.
Spero di non averli delusi e di aver meritato bene.
Al termine del mio mandato, consentitemi di rivolgere a tutti voi, Presidenti e Commissari, un appello pressante.
Posso farlo solo ora, concluse le elezioni dei Comitati territoriali. Non ho preso la parola prima, in queste settimane, proprio per rispetto alle scelte che vedevano protagonisti i vostri Comitati.
Parto da una breve premessa.
Tre anni fa la Croce Rosa Italiana della Sicilia usciva da una fase dura e convulsa. L’opera in cui mi sono, ci siamo battuti, è sintetizzabile in alcune azioni chiare:
 –la C.R.I. Sicilia non è una “colonia”, magari da utilizzare per il proprio curriculum o la carriera, professionale e politica, ma è un’istituzione pienamente capace di fare le sue scelte e di farle di altissima qualità. Lo ha dimostrato eccome. Umiliata in passato, è ridiventata protagonista, all’interno ed all’esterno, si è resa credibile dinanzi alle amministrazioni pubbliche (per la verità, ancora un po’ sorde ad apprezzare il volontariato), ed alla società civile: le interviste, la grande attenzione dei media, gli svariati premi attribuiti, il disposto della legge regionale 9/2015, sono solo una piccola testimonianza di questi risultati;
le attività organizzate sul territorio dovevano crescere, e sono cresciute, per quantità ma soprattutto per qualità. Non c’è giornata in cui qualche nostro Volontario non abbia i complimenti da parte delle persone soccorse o aiutate, dei loro familiari, dei poteri pubblici o delle Forze Armate;
 –è stata condotta un’azione di trasparenza senza limiti. Senza limiti! Lo urlo, se necessario. Ogni e qualsiasi decisione, circolare, notizia, delibera, è stata resa nota sul sito web, liberamente fruibile da tutti. Il Comitato Regionale è diventato una casa di vetro: i Volontari si sono sentiti maggiormente parte di esso, anche in critiche e proposte, mentre gli esterni ne hanno apprezzato la correttezza;
è stata seguita e supervisionata l’attuazione della riforma (sarebbe più corretto dire delle riforme) della Croce Rossa Italiana; superato e sepolto il sistema delle Componenti, attivata un’organizzazione per servizi, una gestione efficiente, dove ho cercato di interpretare il ruolo del Comitato Regionale come quello di un costante supporto ai Comitati, ma anche di verifica dell’impatto di quanto offerto al territorio. Questo ha significato anche agevolare il ricambio in alcuni Comitati; non vi nascondono che tutto ciò sotto un profilo personale mi è costato, ma me ne assumo la piena responsabilità, perché ha consentito una più incisiva innovazione e, alla fine, è stato premiato dai Soci;
la C.R.I. è divenuta in Sicilia un punto di riferimento, un “faro” in tutte le attività sociali, ma soprattutto nella lotta alle discriminazioni, adoperandosi in azioni di cultura, tra la gente e nelle scuole, ed attività concrete nei moli, nei centri, per le strade. Sono assolutamente convinto che abbiamo contribuito in modo determinante ad evitare uno scontro sociale e di odio, in questa nostra terra di sbarco e di frontiera.

Tre anni fa ho accettato la candidatura con umiltà, con molta emozione, e per senso di responsabilità, scegliendo un metodo di lavoro improntato a pochi ma significativi punti: chiarezza nelle scelte, solidarietà fra Comitati C.R.I., lealtà nei rapporti, trasparenza, condivisione degli obiettivi. 
Ora, è arrivato il momento di lasciare questo ruolo. Ora è il momento che si facciano avanti altri.

Si tratta di una decisione sofferta, ma serena.
Non so se mi rimetterò a disposizione in ruoli all’interno dell’Associazione. Potrebbe essere, ma non è deciso, né certo.
E, comunque, non lascio per questo.
La Sicilia è pronta per un cambio di governance. Un cambio in termini di migliore innovazione e di amore per i Principi. La maturità si esprime quando un organismo è in grado di proseguire perché funzionano le strutture, non perché si fonda su una persona. Questo è il vero motivo per cui non presenterò la mia candidatura. Lo dico solo oggi, perché non volevo monopolizzare il clima delle elezioni dei Comitati. Lo dico per primi a voi, perché voi rappresentante tutti i Soci C.R.I. 
Non ho raccomandazioni per il futuro. Non vedo come potrei arrogarmi il diritto di darvele. Ma consentitemi di rivolgervi, con forza, tre preghiere:
seguite con grande pazienza e passione i Comitati C.R.I. appena istituiti; fateli sentire parte di questa famiglia, siate generosi nei consigli e nella formazione!
Siate sempre chiari e lineari tra di voi ed in Assemblea Regionale: qui si fanno scelte di campo, non compromessi! Scelte importanti sulla vigilanza rispetto ai Principi Fondamentali e riguardo gli indirizzi sulle attività;
ascoltate i Volontari, le loro preoccupazioni, i loro desideri, le loro proposte, le loro critiche, e mettetevi sempre in discussione. Date loro tre cose: formazione, formazione e, per ultimo, formazione! E non solo formazione tecnica, ma sugli ideali, sulla leadership, sulla capacità di fare gruppo.   
Oggi più che mai, anche a fronte della soppressione dei Comitati Provinciali, c’è bisogno di un Comitato Regionale non di mera rappresentanza ma forte con i Comitati della Sicilia e incisivo in ambito nazionale, perché la Croce Rossa è una! Insomma un Comitato Regionale vero, che ricordi come il principio di Unità ci impone di dare a tutti i vulnerabili lo stesso grado di assistenza ed aiuto.  
Nel salutarvi, non senza emozione, permettetemi di manifestare anche in questa occasione i miei sentimenti di rispetto profondo verso questa Associazione e questo Comitato Regionale, e permettetemi di dirvi che considero un grande onore esserne stato rappresentante.
Permettetemi di ringraziare il personale dipendente dell’Ente Strumentale, che vive un momento difficile e che, ciononostante, è presente.
Permettetemi di ringraziare tutti i miei collaboratori, i referenti di progetto, la segreteria ed i Delegati Tecnici Regionali, sia quelli in carica che quelli che lo sono stati: è stato un privilegio per me averli come compagni di viaggio.

Quello che la Croce Rossa Italiana mi ha dato è stato immenso. E questo è stato possibile anche grazie ai Volontari che SONO STATO ORGOGLIOSO di rappresentare.

Viva la Croce Rossa Italiana! Viva la Nostra Sicilia!

Rosario Maria Gianluca Valastro»

 
 
 
 
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