CRI Sicilia – A Messina la squadra del CAS CRI “Collereale” terza al torneo “Un calcio al razzismo – uniti con lo sport”
Ha riscosso molto successo il torneo di calcio a 5 “Un calcio al razzismo – uniti con lo sport”, svoltosi in occasione della Settimana della Croce Rossa alla cittadella sportiva universitaria di Messina.
Il Centro di Accoglienza Straordinaria CRI “Collereale” di Messina ha partecipato all’evento con una squadra mista di sette ragazzi, composta dai richiedenti asilo del CAS e volontari CRI, conquistando il terzo podio.
La quarta edizione della manifestazione solidale, promossa congiuntamente da CUS Unime, Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Messina, Associazione Bios e ACLI di Messina, ha offerto l’opportunità di riflettere su stereotipi e pregiudizi.
L’iniziativa è stata occasione di confronto e condivisione interculturale attraverso lo sport. Al torneo hanno preso parte dieci squadre formate da studenti universitari, giovani migranti, giornalisti e rappresentanti di organizzazioni no profit che operano sul territorio. La dimensione sportiva è preziosa per permettere a giovani e adulti di confrontarsi direttamente con chi viene considerato spesso come “il diverso”, imparando a conoscerlo, rispettarlo e apprezzarlo.
Le persone accolte all’interno dei Cas scappano da fame, guerre e persecuzioni religiose o etniche. Arrivano sul nostro territorio portando con sé ferite psicologiche importanti. Diventa quindi fondamentale permettere loro di riacquistare un senso di dignità, anche attraverso attività ludico-ricreative come quella organizzata a Messina.
“Insieme al Presidente del Comitato di Messina, al Direttore e Operatori del CAS, abbiamo scelto di aderire all’iniziativa perché il calcio parla un linguaggio universale ed è lo sport che unisce tutti, senza distinzione di razza. Quando si parla di persone migranti e immigrazione, si usano spesso i termini ‘integrazione’ e ‘inclusione sociale‘ e anche lo sport ci offre un’occasione per farlo“, dichiara Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia. “Ogni persona ospite nei vari CAS spesso vive giornate di attesa per conoscere l’esito della commissione territoriale alle richieste di protezione – continua il Presidente – Come operatori della Croce Rossa Italiana, siamo impegnati affinché le persone ospiti dei centri non vivano queste giornate come periodi di vita stagnanti e senza speranza, ma come occasioni concrete di crescita, socializzazione e inclusione sociale nel territorio“.
Di Irene Cimino, Volontaria CRI di Castelvetrano