I Presidenti CRI della Sicilia: conosciamoli meglio!
Intervista a Francesco Messina, Presidente del Comitato CRI di Siracusa (SR)
Oggi conosciamo meglio Francesco Messina, Presidente del Comitato CRI di Siracusa. Composto da circa 300 soci, il comitato della Croce Rossa Italiana è presente nel Comune dalla fine degli anni ‘70.
Siracusa è una città di circa 121 mila abitanti, capoluogo della provincia omonima. Posta sulla costa sud-orientale dell’isola, Siracusa possiede una storia millenaria con la fondazione risalente all’anno 734-733 a.C., ad opera dei Corinzi.
Perché sei entrato in Croce Rossa
Sono entrato in Croce Rossa nel 1997 grazie alla mia ragazza dell’epoca che mi ha trascinato dentro questa associazione. Ero una persona sportiva che poteva mettere a disposizione dei vulnerabili la propria attività e potevo dedicarmi fin da subito alla Protezione Civile. Successivamente mi sono innamorato dell’associazione e sono rimasto in CRI.
Cosa fa la CRI per il tuo territorio
Gli attori istituzionali con cui ho avuto modo di collaborare, la Prefettura e il Comune, hanno aperto un mondo a me sconosciuto. Ho avuto il piacere di costruire con loro una progettualità al servizio della Protezione Civile della nostra comunità, la Croce Rossa infatti è sempre presente negli scenari attivi. Ho avuto la possibilità di conoscere a fondo le dirigenze dell’ASP con le quali abbiamo costruito insieme tantissime attività legate alle varie campagne sociosanitarie che si svolgono sul territorio. Il rapporto con la Prefettura si è concentrato per le attività di supporto ai migranti che giungevano alla banchina di Augusta impegnando moltissimo il comitato di Siracusa a sostegno dei più vulnerabili. A seguito dell’alleggerimento della pressione sbarchi nell’ultimo periodo, abbiamo avuto la possibilità di dedicarci alle attività sociali presenti sul territorio, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Italia.
Un sogno, un’iniziativa che vorresti realizzare con la Croce Rossa per il tuo Comune
Ce ne sarebbero tantissime che vorremmo sviluppare. In questo momento c’è molto entusiasmo che va indirizzato a quei piccoli focolai di attività che avevamo avviato in un momento in cui eravamo davvero oberati di lavoro. E’ partita l’attività di assistenza alla cittadinanza nella pista cicalbile, un’area di grande afflusso soprattutto nel week end, dove è possibile svolgere diverse iniziative. Vogliamo anche rafforzare l’attività di donazione del sangue che in questo momento è ristretta solo al reparto di ematologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa. Dedichiamo tanto interesse anche agli sportelli sociali e soprattutto alle attività rivolte ai giovani anche considerando che negli ultimi due anni sono proprio i giovani soci CRI ad essere cresciuti numericamente. Mi attendo dunque tante iniziative legate alla gioventù, come ad esempio l’educazione stradale che vorrei portare in tutte le scuole dopo il test positivo del progetto pilota già concluso.
Cosa vorresti far sapere ai tuoi volontari
Il messaggio che ho sempre dato ai miei volontari è quello che all’interno della Croce Rossa siamo tutti sullo stesso piano, indipendentemente dai ruoli tecnici o di governance. Ritengo che la cosa importante sia la volontà di ogni singolo membro dell’associazione di agire nel nome del volontariato. Alla fine del mio mandato vorrei lasciare un comitato unito, perché non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che indossiamo una divisa con un emblema significativo che rappresenta uno stile di vita e non solo un momento limitato a quando si svolgono i vari servizi. L’emblema lo indossiamo sempre. Vorrei che ci fosse grande collaborazione tra i volontari sia dentro che fuori la Croce Rossa. L’attività svolta in banchina tra i nostri volontari è ispirata ai Sette Principi della CRI, accompagnata anche da un grande senso civico che ha portato sollievo ai migranti e sostegno alle Istituzioni dello Stato.
Cosa vorresti dire ai tuoi cittadini
La CRI è portatrice di tantissime campagne, non deve essere vista soltanto come un momento di operatività ma anche di formazione ed educazione. Il momento della formazione di ogni singolo individuo deve essere legato all’importanza del messaggio che vogliamo trasmettere e le campagne della CRI si basano su vulnerabilità reali che sono presenti nel territorio. Vorrei che si desse quindi la giusta attenzione ai messaggi che trasmettiamo.
Sei anche il Referente Regionale OPSA (Operatore Polivalente di Salvataggio in Acqua) e SMTS (Soccorso con Mezzi e Tecniche Speciali), qual è la situazione in Sicilia?
Per quanto riguarda gli OPSA mi sono trovato da Referente Regionale a costruire un rapporto con i Delegati Tecnici Regionali per fare ripartire i territori. La formazione degli OPSA è competenza del Dtr Obiettivo 1 Salute, mentre l’operatività compete al Dtr Obiettivo 3 Emergenza. Era impensabile che in un’isola come la Sicilia i nuclei non spiccassero il volo. C’erano delle realtà in cui la presenza degli OPSA esisteva ma che di fatto nel tempo si è persa. In effetti, la Sicilia è stata impegnata per tantissimi anni dall’emergenza sbarchi e quindi era impensabile in una condizione così critica cercare di fare una formazione per il salvataggio in acqua. Nel momento in cui abbiamo avuto un po’ di respiro si è proceduto ad una formazione della Sicilia Orientale e delle sue isole minori. Siamo riusciti a fare il corso a Milazzo, Stromboli e Roccalumera, abbiamo creato una realtà a Ragusa e stiamo creando una realtà ad Avola. Erano già presenti i nuclei di Siracusa e Catania che sono stati rinforzati. Questa tipologia di attività ha prodotto l’anno scorso la prima riqualifica regionale con la presenza di più di 35 operatori in uno stage di formazione di due giorni. Per me è stato un momento bello perchè siamo riusciti a creare una squadra che va oltre l’appartenenza al singolo comitato ma che è una squadra regionale mossa dal motore dell’unità tra tutte le squadre presenti in territorio. Successivamente ci siamo dedicati alla Sicilia orientale. Abbiamo effettuato quest’anno il corso a Pantelleria con la formazione di circa 20 OPSA che hanno potuto svolgere una bellissima attività a favore dei disabili. Il riscontro è stato immediato, abbiamo ricevuto una mail da un disabile che ringraziava Croce Rossa per l’eccellente lavoro svolto e per la possibilità di fare un bagno al mare, situazione di certo non facile vista la mancanza di spiagge accessibili nell’isola. Sempre nella Sicilia Occidentale da poco è stato chiuso il corso a Trapani, realtà che storicamente aveva gli OPSA ma che si era persa nel tempo e adesso siamo riusciti a ricostituire un nucleo. Anche Caltanissetta, nella Sicilia centrale, ha il suo nucleo OPSA con circa 20 operatori. Ritengo che sui numeri abbiamo fatto tanto da poterci permettere di gestire un servizio importante come quello svolto a Lampedusa quest’estate per un mese, con personale esclusivamente volontario, e con risorse attinte soltanto dal territorio siciliano. C’è pertanto un grandissimo entusiasmo, la programmazione vedrà l’attivazione di nuovi corsi nei territori ancora scoperti e il mantenimento dei nuclei già operativi per garantire una copertura totale del territorio siciliano. Grazie al lavoro del Presidente Regionale della CRI Luigi Corsaro abbiamo stipulato una convenzione con la Federazione Italiana Vela per garantire assistenza durante le attività di regata sportiva programmate in Sicilia. Abbiamo sperimentato già questa collaborazione a Siracusa e Messina in occasione dei Campionati Regionali della Federvela.
Anche gli SMTS partono da zero. C’è stata una realtà a Caltanissetta, abbiamo completato un corso a Siracusa e cercheremo in questi mesi di fare tutta una serie di attività di formazione per far partire i territori in linea con la strategia regionale.
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di Michele Pappalardo, volontario della CRI di Castelvetrano
Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale della Sicilia
Staff Regionale Obiettivo 6 – “viluppo, comunicazione e promozione del volontariato”
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