Sicilia – 23 maggio 2017: la CRI ricorda la strage di Capaci e promuove il senso civico con il progetto 'Anche io Posso'

Vivere il senso civico è possibile attraverso piccoli gesti quotidiani

 
 
 
 

La coscienza di essere parte di una comunità verso cui abbiamo delle responsabilità influenza la qualità stessa delle nostre vite. I cittadini dipendono gli uni dagli altri e un legame di collaborazione può contribuire a migliorare la società in cui viviamo e a tutelare i beni condivisi di una stessa comunità. È il senso civico, quella visione della vita sociale che si propone di unire tutti gli abitanti di una collettività, provenienti da tutti gli ambiti sociali, intorno a valori positivi creando i presupposti di una vita associata intorno a un sentimento diffuso di fiducia reciproca.
 
Il 23 maggio del 1992, sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci e poco distante da Palermo, il magistrato Giovanni Falcone restava vittima di un attentato insieme alla moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Da sempre impegnato nella lotta alla mafia, Falcone è oggi simbolo di quel senso civico su cui la giornata del 23 maggio invita a riflettere. Da quel giorno sono molte le iniziative portate avanti per combattere la criminalità organizzata e promuovere attività di educazione alla legalità. La CRI della Sicilia è da sempre impegnata sul fronte dell’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità, puntando soprattutto sui giovani affinché siano agenti di cambiamento, non soltanto per il futuro ma a partire dal momento presente, attraverso l’impegno quotidiano. “Le tante ragioni che spingono milioni di persone nel mondo a impegnarsi giornalmente per gli altri non sono spesso sufficienti per far si che nuove persone si avvicinino al volontariato e sviluppino il loro senso civico. Farne esperienza in prima persona, ogni giorno, è il modo migliore per comprendere perché ne vale la pena”, afferma Luigi Corsaro, Presidente CRI Sicilia. 
Vivere il senso civico nella quotidianità è possibile, bastano pochi piccoli gesti ogni giorno per migliorare insieme la vita di una collettività. È da questo impegno che nasce il progetto ‘Anche io posso’ dei Giovani CRI della Sicilia, un progetto per promuovere il valore del volontariato e lanciare un messaggio preciso: ognuno di noi ha in mano, in ogni momento della giornata, la carta giusta da giocare per fare qualcosa di utile per gli altri. Attraverso l’uso della Carta Umanità, il “testimone” che viene passato di mano in mano ogni volta che si svolge una buona azione nei confronti di qualcun altro, ogni persona può sperimentare sia l’azione del ‘fare’ un gesto volontario, sia il ‘ricevere’ tale gesto. “Abbiamo ideato il progetto con l’idea di far vivere a ogni persona la gioia di poter dare e ricevere una buona azione volontaria. Questo permette di creare maggiore inclusione e stimola la cittadinanza attiva”, dice Emanuele Sciortino, Vice Presidente CRI Sicilia e Consigliere Giovani. Partendo dalle scuole, passando per le case e le piazze fino ai luoghi di ritrovo, i Volontari CRI della Sicilia cercheranno di coinvolgere l’intera collettività in questa iniziativa proprio con l’intento di trasmettere il valore del volontariato e della cittadinanza attiva tramite esperienze fatte in prima persona.

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