Trattato sul commercio delle armi: un passo storico verso una riduzione delle sofferenze Umane.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) si felicita dell’adozione di un trattato sul commercio di armi.
Con un voto che ha avuto luogo oggi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, la maggioranza degli Stati ha accettato di mettere in atto, per la prima volta, delle misure di controllo sul trasferimento internazionale di armi e di munizioni convenzionali.
«È un momento storico e una degna risposta alla diffusa sofferenza umana che deriva dalla disponibilità non regolamentata delle armi», ha dichiarato Peter Maurer, presidente del CICR. «Il trattato deve adesso essere attuato in buona fede per avere un impatto positivo sulla vita, la salute e il benessere di milioni di persone nel mondo.
Se sarà correttamente attuato, il trattato impedirà il trasferimento di armi quando esisterà un rischio manifesto che saranno commessi crimini di guerra o gravi violazioni dei diritti dell’uomo».
Il trattato adottato oggi stabilisce delle norme giuridicamente vincolanti che regolano il commercio internazionale delle armi convenzionali e delle loro munizioni.
Richiede che gli Stati rifiutino il trasferimento quando sanno o quando vi è il rischio che quelle armi e/o munizioni saranno utilizzate per commettere certi crimini internazionali, come il genocidio, dei crimini contro l’umanità o dei crimini di guerra. Un principio chiave alla base di questa esigenza, esplicitamente riconosciuto nel testo, è il dovere degli Stati di rispettare e far rispettare il diritto internazionale umanitario.
Una grande maggioranza degli Stati ha adottato il Trattato sul commercio di armi. Il CICR riconosce tuttavia che un certo numero di Stati non si è pronunciato a favore del testo. «Noi chiediamo a tutti gli Stati di aderire al trattato e di favorire il suo obiettivo umanitario.
Questo contribuirà, in ultima istanza, a proteggere le persone dalla violenza armata indiscriminata e a ridurre le sofferenze umane», ha precisato Maurer.
Nella maggior parte dei paesi in cui il CICR è operativo, l’organizzazione si confronta con le terribili conseguenze sui civili causate dall’insufficienza dei controlli sui trasferimenti internazionali di armi convenzionali.
Nel 1999, il CICR ha pubblicato uno studio commissionato dagli Stati parte alle Convenzioni di Ginevra, che mostra come in numerose situazioni in cui le armi sono ampiamente disponibili i civili corrano un maggior rischio di morire, di essere feriti e di essere vittime di abusi.
La disponibilità diffusa di armi tende a prolungare i conflitti e a facilitare le violazioni del diritto internazionale umanitario e a far correre ai civili un rischio maggiore di morte o ferite a causa della violenza legata alle armi, anche quando i conflitti armati sono terminati.
Tratto da Caffè Dunant dal sito del Comitato Internazionale della Croce Rossa:
http://www.icrc.org/fre/resources/documents/news-release/2013/02-04-weapons-arms-trade-treaty.htm
Traduzione non ufficiale di Serena Corniglia