Cara Mineo: quando qualcosa rompe la tua quotidianità, riscopri la gioia del vivere con semplicità
Diario di bordo di Monica, Volontaria CRI di Agrigento
Ad accoglierci a Mineo sono i sorrisi di chi cammina per strada, portando i sacchi della spesa, andando in giro in bicicletta o sostando davanti la postazione medica per una visita.
Uomini, donne e bambini seduti pazienti ad aspettare il loro turno. Con calma riempiono la lista e aspettano che medici, infermieri e volontari si prendano cura di loro.
Proprio in quel momento, quando qualcosa rompe la nostra quotidianità, lì in quel posto che crediamo cosi lontano e pericoloso, riscopriamo la semplicità del vivere quotidiano: quando troviamo il coraggio di guardare con il cuore il mondo e le persone intorno a noi, scorgiamo in questi la meraviglia che li pervade.
E impariamo che anche l’esperienza quotidiana può insegnarti tanto. Per giocare non servono dispositivi tecnologici all’ultimo grido: per creare un gioco da tavolo da fare con gli amici, bastano una matita e un cartone. Per fare ginnastica non serve andare in palestra, puoi creare il tuo attrezzo usando due bottiglie di plastica piene di sabbia attaccate ad un bastone.
Ai bambini poco importa delle giostre, dello scivolo o dell’altalena, che pure hanno a disposizione, perché per loro il gioco è quando provi a fargli il solletico o nascondi loro una ciabatta o, ancora, corri con loro per strada.
E poi ci siamo noi, noi volontari che veniamo svegliati di notte all’improvviso, perché a una donna si sono rotte le acque e ha forti contrazioni. Arriviamo da lei, le lacrime le segnano il volto. Non urla, cerca di non pensare al dolore e diastrarsi giocando con le mani e schioccando le dita.
Da Volontaria, ho riscoperto la capacità di vedere il mondo con occhi pieni di meraviglia. Con questo nuovo sguardo, ho imparato a osservare con curiosità la bellezza dei lineamenti delle donne eritree e mi sono accorta di quell’uomo che si improvvisa barbiere del quartiere. Ma, più di ogni altra cosa, ho imparato che abbiamo il dovere di aiutare le persone a vedere con occhi nuovi le proprie relazioni, amando la diversità. L’unica ricchezza cui ambire è data dalle relazioni umane, come quelle che la giornata a Mineo mi ha lasciato.
di Monica Sutera, Volontaria CRI di Agrigento