Progetto Simit: prevenzione dei rischi territoriali

 
Progetto Simit: prevenzione dei rischi territoriali immagine tavolo riunione

Un incontro utile a definire i termini della collaborazione si è svolto ieri pomeriggio nei locali del Rettorato, tra il rettore Giacomo Pignataro, il dirigente generale del Dipartimento Regionale di Protezione Civile Calogero Foti, il presidente del Vol.Si. (Volontariato Siciliano) e senatore accademico Santo Carnazzo, il presidente del Cinap (Centro per l’integrazione attiva e partecipata dell’Università di Catania) Massimo Oliveri, i docenti dell’ateneo catanese responsabili del progetto Agata Di Stefano e Giuseppe Lombardo, del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche ed ambientali.Al tavolo, oltre al Csve (Centro di Servizio per il Volontariato Etneo), anche i rappresentanti delle maggiori sigle e coordinamento del volontariato regionale: Anpas, Federmisericordie Sicilia, Croce Rossa Italiana (presente il Presidente Regionale C.R.I.), Cisom – Ordine di Malta, Le Aquile, Pantere Verdi, Fir.«L’Università di Catania intende partecipare attivamente a tutte quelle attività volte alla prevenzione dei rischi rilevanti per il nostro territorio, apportando il proprio know-how scientifico», ha detto in apertura il rettore Pignataro. Anche il Dipartimento regionale di Protezione civile sostiene la collaborazione tra istituzioni perché, «senza che qualcuna si sostituisca ad altre – ha osservato l’ing. Foti –, il nostro è un sistema che ha bisogno di una larga base e si avvale di varie componenti, tra le quali essenziale è il volontariato». In questo senso, il prof. Carnazzo ha sottolineato «il concreto apporto che i volontari possono offfrire allo svolgimento delle esercitazioni e, d’altro canto, la grande opportunità che questo progetto rappresenta per le associazioni».Il progetto Simit fa parte del Programma Operativo – Progetti Strategici Italia-Malta 2007-2013 (Asse prioritario II: Ambiente, energia e prevenzione dei rischi) ed è volto alla creazione di un sistema integrato di protezione civile per l’area transfrontaliera Italo-Maltese, con particolare riferimento alla gestione del rischio geologico nelle isole di Lampedusa e Gozo. Leader Partner del progetto è il Drpc e, oltre all’ateneo catanese, gli altri partner sono il Dipartimento della Protezione Civile di Malta e le Università di Palermo e di Malta. Tra le altre, sono previste attività di aggiornamento tecnico e amministrativo-gestionale di supporto, nonché un piano di informazione e diffusione di una cultura di protezione civile con adeguate norme comportamentali tra gli abitanti. Con la riunione di ieri, si sono gettate le basi per una partecipazione attiva del volontariato nella fase delle esercitazioni, in programma tra la Sicilia e Malta.

 
 

 

 
 
 
 
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