Dalle porte di Kiev fino ad Alcamo, 3.500 chilometri in auto. Erano già stati miracolati in Ucraina quando, per puro caso, non si trovavano in casa nel momento in cui un missile russo aveva sventrato la loro casa. Coincidenze e miracoli che per la giovane coppia, lui Belail, di nazionalità giordana e quindi per questo non arruolato, e lei Alina, sono andati avanti anche ad Alcamo, cittadina scelta per la loro fuga su indicazione di amici che erano stati in Sicilia per trascorrere le vacanze non spendendo molto. In una casa di Alcamo Marina, infatti, pagavano circa 180 euro al mese ma dopo circa 60 giorni il proprietario, con l’arrivo della stagione turistica, gliene ha chiesti 300 a settimana.

Una spesa per i giovani ucraini insostenibili. Lui lavora da remoto come tecnico informatico, lei invece per adesso fa la casalinga anche perché è in dolce attesa da alcuni mesi. Poi decidono di bussare alla Croce Rossa, organizzazione contraddistinta e nota in tutto il mondo per serietà e capacità. Loro sono credenti ma non riescono a capire se si stia trattando soltanto di coincidenze o di un disegno che sa del miracoloso. E proprio nel comitato di Alcamo della Croce Rossa i due giovani coniugi ucraini trovano uno scatolone contenente prodotti per neonati (donato proprio quel giorno da un supermercato a CRI) e una coppia che stava prendendo informazioni sui corsi per diventare volontari.

Due dipendenti pubblici che, sentiti i loro figli, decidono su due piedi di offrire la loro casa di Alcamo Marina, quella che in estate utilizzano per le loro vacanze al mare. per la famiglia alcamese, quindi, niente trasferimento nella casa di villeggiatura ma una grande dimostrazione di vicinanza nei confronti del prossimo. Un gesto, con tutto il resto messo in piedi dal comitato alcamese di croce Rossa, che ha sbalordito Belail e Alina.

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