CRI SICILIA. PARTORIRE IN ANONIMATO, UNA SCELTA CONSAPEVOLE
Il Presidente Regionale della CRI invita i Giovani volontari ad informare i propri coetanei.
Due casi di abbandono di neonati in Sicilia aprano uno scenario ancora oggi inquietante riguardo i parti indesiderati. La cronaca ha messo in evidenza l’abbandono del neonato a Ragusa, fortunatamente vivo ed illeso, e l’abbandono del neonato a Trapani con conseguenze irreversibili, cranio fracassato ed il cordone ombelicale ancora attaccato. Dopo queste vicende di abbandono dei nascituri, che in questi giorni hanno sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di fornire alcune informazioni utili.
La nascita di un bambino è un evento straordinario per una donna. Non tutte però riescono ad accogliere questo cambiamento. Per vari motivi. Quando una futura madre non vuole accogliere questo bambino nella sua vita o non se la sente, ha un’alternativa. Ecco che cosa prevede la legge.
In Italia, così come in altri Paesi del mondo, è possibile partorire in anonimato. come garantito dalla legge, Art. 30 comma 2 D.P.R 396/00 che stabilisce:
- Piena assistenza alle partorienti in ospedale;
- Possibilità di lasciare il neonato in ospedale nel più totale anonimato;
- Certezza il bambino che sarà al sicuro finché non verrà adottato ad una famiglia.
Con il parto anonimo, perciò, il nome della madre rimane segreto (per 100 anni) e sul certificato di nascita del bambino verrà scritto: “nato da donna che non consente di essere nominata”.
“La maternità non è
sempre ben accolta dalla donna, specialmente se una giovane e minorenne, ed in
questi casi – afferma Luigi Corsaro, Presidente Regionale della CRI Sicilia
– diventa importante che la donna in
gravidanza sia seguita in maniera appropriata per garantire la sua tutela e
quella del nascituro così da evitare decisioni affrettate e a volte
drammatiche. Invito i
Giovani della CRI, attraverso le campagne di sensibilizzazione e prevenzione, a
diffondere e fornire ai propri coetanei le corrette informazioni – sollecita il Presidente – che ci auguriamo possano essere utili per le
donne prossime al parto, in particolare le minorenni. Affinché la scelta sia
libera e consapevolmente responsabile diventa fondamentale informare,
accompagnare, sostenere la donna in gravidanza attraverso una relazione di fiducia e
contemporaneamente associare interventi di aiuto sociale e psicologico.
L’informazione diventa necessaria soprattutto per prevenire tutto ciò.“
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