I Delegati Tecnici Regionali CRI della Sicilia: conosciamoli meglio! Intervista a Andrea Arini, Delegato Tecnico Regionale Sicilia Obiettivo 4
Oggi conosciamo meglio Andrea Arini, Delegato Tecnico Regionale Sicilia Obiettivo 4
Disseminiamo il Diritto Internazionale Umanitario
e cooperiamo con gli altri membri del Movimento Internazionale
Diffondiamo il Diritto Internazionale Umanitario, i Principi Fondamentali ed i Valori umanitari. Lavoriamo in rete con le altre Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e con gli altri membri del Movimento Internazionale, condividendo conoscenze, esperienze e risorse per migliorare l’intervento in favore dei vulnerabili.
Andrea Arini è un Medico, Istruttore e Consigliere Qualificato per l’applicazione del Diritto internazionale Umanitario delle Forze Armate. Oltre a fare l’Istruttore DIU ha svolto attività di tutor e relatore in molti corsi informativi e divulgativi. Nel suo studio medico, al Policlinico di Palermo, fa bella mostra di sé un quadro che riporta la formula di giuramento, in originale, pronunciata il 27.11.1990, giorno in cui è entrato in Croce Rossa come appartenente al Corpo Militare Volontario della CRI. “Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni” è la formula che mi ripete, a memoria, con orgoglio”.
Perché sei entrato in Croce Rossa
Un medico di avvicina a quelli che sono i principi fondamentali di Croce Rossa perché fondamentalmente li vive tutti i giorni. La protezione del vulnerabile, del malato, del ferito l’abbiamo nel sangue.
Come mai un medico si avvicina al Diritto Internazionale Umanitario
Partecipai, tanti anni fa, ad un seminario in cui era relatore il carismatico Col. Pietro Ridolfi, oggi Delegato Tecnico Nazionale Obiettivo 4, e mi affascinò questo mondo. Il DIU è una parte dell’Obiettivo 4, argomento importantissimo da sviluppare e diffondere in tempo di pace per prevenire e affrontare nei teatri operativi.
Come si concilia oggi la diffusione dei Principi e Valori e del Diritto Internazionale Umanitario in particolare, nell’epoca di internet e dei social
Non penso che internet e i social siano un limite, anzi, come tutte le innovazioni tecnologiche, se usate correttamente, possono servire a diffondere buone informazioni. Del resto, l’innovazione tecnologica è da sempre protagonista nei conflitti. Dobbiamo imparare a usare questa “arma” in maniera positiva. Ad esempio, io personalmente uso moltissimo il servizio di “Telegram” che ha un canale dedicato dal nome #Progetto Diffusione del Diritto Internazionale Umanitario e dell’IHL (International Humanitaria Law) della Croce Rossa. In questo Social si divulgano tutte le novità e le attività didattiche e si spiegano in maniera semplice le nuove disposizioni in campo del Diritto internazionale.
Da qualche settimana è stata reintrodotto nelle scuole l’insegnamento dell’Educazione Civica, potrebbe essere un’occasione per la CRI di essere attrice nel diffondere principi e valori nelle scuole
La CRI ha sempre dedicato uno spazio alla collaborazione con le scuole. Mi viene in mente per esempio l’attività svolta dall’Area Giovani del Comitato di Brescia che ha creato un bel progetto “Il mio vicino viene da lontano” in collaborazione con le scuole del territorio con l’obiettivo di facilitare l’incontro tra abitanti dello stesso territorio socialmente distanti tra loro. Informare ed innescare la riflessione sulla tematica della migrazione nelle scuole e nel territorio è un modo per creare opportunità di incontro tra persone, favorendo l’inclusione sociale e la diffusione dei valori umanitari . E’ un esempio di come è possibile scendere nelle piazze, nei centri di raccolta, nelle scuole per creare questo collegamento tra la CRI e la popolazione e facilitare la diffusione dei Principi e dei Valori che portiamo avanti tutti i giorni.
Un sogno, un’iniziativa che vorresti realizzare con la Croce Rossa prima della fine del mandato
Vorrei dividere il sogno dalla realizzabilità. Il mio sogno sarebbe far diventare la Sicilia capostipite di un modello comportamentale sull’accettazione dei migranti che arrivano da vari paesi. Bisogna cambiare il modo di affrontare la questione migrazioni. Chi arriva non è un “usurpatore”! Dovremmo accettarli come persone che hanno bisogno di essere sostenute e spesso aiutate. Di certo è vero che non sono tutti rifugiati quindi protetti dalle convenzioni di Ginevra. Coloro che approdano sulle nostre coste sono anche “migranti economici”, lavoratori le cui condizioni di vita, durante la permanenza sul suolo italiano, è in molti casi terribile per i ritmi lavorativi cui sono sottoposti. In entrambi i casi, Croce Rossa si spende per realizzare e concedere condizioni di vita dignitose. La realizzabilità di questo progetto parte sicuramente dall’analisi dei bisogni del territorio. Mi piacerebbe, prima della fine del mio mandato, gettare le basi sociali per realizzare una nuova visione di approccio al tema, mettendo al centro i migranti come persone vulnerabili degne di attenzione e sostentamento.
Michele Pappalardo, volontario della CRI di Castelvetrano
Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale della Sicilia
Staff Regionale Obiettivo 6 – “Sviluppo, comunicazione e promozione del volontariato”
0 commenti