Croce Rossa aiuta te e chi ti è vicino: il suicidio di Alice deve far riflettere

 

Chiediamo maggiore collaborazione a enti e associazioni locali per il sostegno ai giovani

 
Alice suicidio

E’ il 18 Maggio. Alice, 16 anni, esce di casa come ogni mattina per andare a scuola, saluta i genitori e la sorellina, percorre qualche chilometro con il suo motorino, cerca un punto alto della sua città e decide di lasciarsi cadere giù. Alice ha fatto un gesto estremo per metter fine a un dolore che non riusciva a urlare, di cui non è riuscita a liberarsi.

Si poteva fare qualcosa per evitare tutto ciò? 

La Croce Rossa Italiana, in attuazione dei sette Principi e degli obiettivi strategici, da sempre promuove il rispetto della dignità umana e della diversità e la riduzione della discriminazione, dell’intolleranza e dell’esclusione sociale. I centri di ascolto, le campagne di sensibilizzazione, le attività nelle scuole sono mirate ad abbattere ogni tipo di discriminazione e a fare prevenzione. Ogni amministrazione comunale, ogni sindaco dovrebbe prevedere nel proprio piano di azione un intervento nelle scuole, affinché i giovani non vengano lasciati soli e non arrivino a gesti estremi pur di liberarsi del dolore.
La morte di Alice ci sconvolge, come ci hanno sconvolto le storie di altri giovani che, come Alice, non hanno trovato ascolto o hanno subito una qualche forma di discriminazione, decidendo di porvi fine con il suicidio. Ancora una volta siamo rimasti a guardare e a fatica troviamo le parole per raccontare la fine di una vita.

Anche questa volta, non è stato fatto abbastanza.

Non possiamo più accettare la scarsa attenzione verso i giovani. Non possiamo più accettare che siano lasciati soli a lottare contro le loro fragilità. E’ necessario che le nostre comunità creino contesti sociali favorevoli ai giovani, creando postazioni e centri di ascolto nelle scuole, favorendo le attività extra scolastiche e la formazione sui temi che siano più di supporto ai giovani.

Mia figlia Giulia, di 14 anni, oggi mi ha detto: “I sindaci, gli amministratori comunali, le scuole devono collaborare con la Croce Rossa per attivare centri di ascolto nelle scuole, per non  lasciarci soli. Noi, a volte, non riusciamo a capire il dolore dei nostri amici e ci vuole qualcuno che ci aiuti, perché spesso ci nascondiamo anche di fronte a chi vogliamo più bene, per vergogna o paura. Mamma, tu che sei una volontaria, verrai al mio liceo ad aiutarmi quando avrò paura? Conoscevo poco Alice, ma chi mi ha parlato di lei mi ha detto che nessuno immaginava stesse soffrendo così tanto

Provate a chiedere aiuto alla Croce Rossa Italiana, i nostri volontari possono aiutare i vostri compagni e i vostri amici. Guardate i vostri compagni quando percorrete i corridoi, osservate i loro occhi le loro espressioni, porgete la mano, offrite il vostro ascolto.

Croce Rossa Italiana è ovunque e per chiunque: non sei solo, urla il tuo dolore… siamo qui per aiutarti. 

 
 

Di Monica Sutera, Volontaria CRI di Agrigento  

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