2° edizione ” Teatro senza Barriere ” Comitato CRI Gela
- 2° edizione ” Teatro senza Barriere ” Comitato CRI Gela
Pubblichiamo la lettera della volontaria Anita Lo Piano
Il Comitato CRI di Gela da sempre impegnato ad attenzionare i bisogni dei vulnerabili, operando
sulla base dei nostri sette principi, della cui lettura i Detenuti e i Volontari ci hanno fatto regalo, non
poteva trascurare coloro che , rei, devono scontare una pena.
La collaborazione tra la CRI di Gela e l’autorità Giudiziaria è ormai consolidata: dal 2000 la CRI ha
avuto in affidamento, per il beneficio dell’Istituto della messa alla prova, molti minori e da quando
nel 2014, l’Istituto è stato esteso anche ai maggiorenni, è stata firmata, ai sensi del Decreto
Ministeriale 26 marzo 2001 e della legge 67/2014, una Convenzione di affidamento per lavori di
pubblica utilità con il Tribunale di Gela da eseguire presso la nostra sede
Ma per Noi della CRI non è sufficiente accogliere i vulnerabili, occorre andar loro incontro e quindi
abbiamo deciso di portare la nostra mission all’interno del carcere attraverso la ricchezza
dell’azione data dal teatro, con un progetto di laboratorio teatrale denominato “ Teatro senza
Barriere” oggi alla seconda edizione.
Ringraziamo la direttrice della casa circondariale Dott.ssa Gabriella Di Franco e con lei
l’Educatrice dottoressa Viviana Savarino, il Comandante Francesco Salemi per la disponibilità e la
condivisione del nostro progetto e tutta la Polizia Penitenziaria per l’accoglienza ricevuta
Il nostro laboratorio, giunto al secondo anno, ha richiesto un impegno notevole della persona e del
gruppo, mettendo in discussione il tempo e l’isolamento dell’istituzione pena per portare effetti
riabilitativi e socializzanti. E’ durato circa sei mesi con un incontro settimanale di due ore,
coinvolgendo 7 detenuti Giovanni Fraschilla – Marcello Di Mauro – Klisman Rinzivillo – Elia
Raciti – Sebastiano Naceto – Maurizio Vaccalluzzo – Sebastiano Costanzo – e 11 volontari :
oltre me – Gaetano Bonanno- Alessio Cannizzo- Amedeo Scime’, Annamaria Catania,
Francesco Lo Stimolo, Marisa Biundo, Valentina Cannizzaro, Simona Scicolone, Tatiana
Mauro, Rosetta Di Francesco. desidero ringraziare tutti loro per aver creduto ed essersi spesi nella
realizzazione di questo ambizioso progetto con la passione e con lo spirito di nobile Volontariato
che li contraddistingue, .
Il laboratorio teatrale inizialmente è stato di carattere propedeutico basato sulle tecniche iniziali della
comunicazione e dell’espressione teatrale , con particolare attenzione al movimento del corpo, all’uso
della voce, alla conoscenza del parlare in pubblico, alla relazione con lo spazio, alla relazione con gli
spettatori, alla capacità di stare in scena e sviluppare alcune capacità di improvvisazione, al rapporto
con i compagni di laboratorio Volontari CRI e detenuti.
I detenuti all’inizio hanno aderito al laboratorio teatrale forse per curiosità, fuga dall’isolamento, ,
bisogno di contatto umano esterno ma prestissimo, è subentrato in loro un interesse per la storia da
raccontare e per le occasioni di conoscenza di sé , che il teatro provoca , in quanto riflesso della vita
….così Volontari e Detenuti sono diventati un Gruppo coeso e motivato
Un progetto di vera Inclusione e Integrazione, un percorso di riflessione e di elaborazione dei propri
vissuti in maniera costruttiva e creativa. Un Progetto che abbatte ogni barriera, ogni pregiudizio e
ogni discriminazione, mettendo al centro l’Uomo e l’Umanità che è alla base del vivere civile.
Abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà come il trasferimento di detenuti attori, che ci ha
costretto a modificare il copione, la struttura del racconto e a cambiare le parti ma niente ha impedito
al nostro entusiasmo di andare avanti, e utilizzando il nostro “essere pronti” all’emergenza abbiamo
portato a termine con successo il nostro obiettivo.
Visto il risultato raggiunto ci è stato richiesto di Istituzionalizzare il nostro Progetto in carcere e con
orgoglio abbiamo accettato e già studiamo la terza edizione
Desidero ringraziare le Istituzioni carcerarie e soprattutto il Signor Giovanni Fraschilla per aver
accettato la nostra richiesta a differire, a dopo la rappresentazione, il suo trasferimento in altro
carcere per motivi di studio.
La commedia portata in scena quet’anno è CHE BOTTO COL LOTTO DELLE OTTO, Ringrazio le
Autorità, il Giudice di sorveglianza, il Procuratore, il Consigliere Regionale della CRI Siciliana
Antonio Chimicata, le Scuole e tutti gli ospiti che ci hanno onorato della loro presenza
Prima di iniziare la rappresentazione i detenuti ci hanno donato una grande emozione leggendo una
toccante lettera di ringraziamento alla CRI
.
In qualità di Delegato del Comitato CRI di Gela per i rapporti con il Ministero di Grazia e Giustizia e
di ideatrice del Progetto, desidero ringraziare il presidente Daniele Cassarà per la fiducia accordatami
Anita Lo Piano