Firmato il protocollo d’intesa tra Sol.co. Fondazione Ebbene e Croce Rossa. La firma in occasione della presentazione del quarto bilancio sociale del consorzio Sol.co a cui aderiscono 130 cooperative sociali
 
11 luglio 2013 – a cura dell’Agenzia giornalistica Redazione Sociale
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PALERMO – Potenziare la rete di azioni sociali sul territorio in aiuto delle persone socialmente più fragili. Questo è l’obiettivo del protocollo, firmato questa mattina in occasione della presentazione del quarto bilancio sociale del Rete di imprese sociali Sol.Co, tra Sol.co, Fondazione Ebbene e Crocerossa Italiana.

“Tre grandi organizzazioni sociali della nostra regione decidono oggi di mettersi insieme per promuovere iniziative di interesse sociale in Sicilia – dice Paolo Ragusa, vice presidente del consorzio Sol.co -. L’obiettivo è quello di definire il contorno di una collaborazione stabile che consenta alle tre organizzazioni di promuovere in maniera continuativa iniziative concrete nei territori. Alcuni pezzi della nostra rete di imprese, ad esempio, sono impegnate nel Cara di Mineo, collaborando con la Croce Rossa: insieme lavorano per garantire una buona accoglienza e azione di integrazione per le persone immigrate presenti nel centro. Ci occupiamo inoltre con tutti i nostri undici consorzi territoriali dell’inserimento lavorativo dei soggetti più deboli nella società. Il protocollo intende quindi trovare le strade per valorizzare questo grande patrimonio di socialità rispondendo ai bisogni più urgenti per creare le condizioni di benessere nelle comunità locali”.

“Il protocollo d’intesa è finalizzato ad uno scambio di buone pratiche soprattutto in vista di una progettualità futura – sottolinea Rosario Valastro, presidente del comitato regionale della Croce Rossa italiana -. I nostri ambiti di intervento e la nostra mission possono sposarsi in un più armonico sviluppo del territorio con un lavoro di squadra necessario con il terzo settore proprio per fronteggiare non solo le emergenze ma anche la quotidianità dei nostri territori”.

“In particolare, è nata una collaborazione per la gestione del Cara di Mineo che, dalla gestione dell’emergenza è poi diventata un’attività ordinaria che viene portata avanti con buoni standard nel trattamento dei migranti ospiti. Credo di non andare contro ai nostri principi generali se dico, però, che uno dei problemi da affrontare a livello nazionale dovrebbe essere oggi quello di avere delle normative più snelle che rendano più semplice la gestione della richiesta del diritto d’asilo e il vaglio delle richieste con dei tempi più certi. Tutte le restanti problematiche naturalmente riguardano la nostra comunità nazionale, le leggi dello Stato e probabilmente anche un patto sovranazionale che andrebbe normato sempre in maniera rispettosa sia dei cittadini che dei migranti”.

“Come rete Sol.co è da quattro anni consecutivi che insieme ad uno staff di tecnici e di collaboratori predisponiamo il bilancio sociale dell’organizzazione – sottolinea Salvo Borrelli, consigliere di amministrazione di Sol.Co -. Un bilancio che riguarda l’impegno di oltre 130 imprese sociali riunite in 11 consorzi territoriali. Il bilancio contiene gli indirizzi e i principi che abbiamo perseguito in tutto l’anno 2012. Quest’anno in particolare si è scelto il tema del sostegno alle persone più deboli nel mercato del lavoro puntando agli inserimenti lavorativi di persone con uno svantaggio sociale. Nel 2012 abbiamo avuto un migliaio di contatti di cui 300 sono state le persone con situazioni di svantaggio che hanno avuto la possibilità di lavoro. Il nostro intervento sul territorio è mirato da un punto di vista professionale a tutte le categorie che hanno bisogno per cui le richieste non assumono un indirizzo individuale ma quelle di garantire il diritto ad avere politiche del lavoro per il bene della collettività. Un modello sicuramente diverso da quello che nella storia purtroppo in alcuni casi della cooperazione è stato espresso in passato”. (set)
　
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