Intervista del Presidente Regionale C.R.I. a Radio Vaticana

 
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Il Presidente Regionale è stato intervistato dal GR di Radio Vaticana sull’accoglienza umanitaria ai migranti. Il servizio è andato in onda nel notiziario delle ore 14:00 del 12 maggio 2014.
 
 Libia, naufragio di 400 migranti. Croce Rossa: sbarchi aumenteranno in estate
?Non allenta l’emergenza immigrazione nel Canale di Sicilia. Stamani, le autorità italiane sono state informate del naufragio di un barcone carico di migranti a 50 miglia dalla Libia. Secondo la segnalazione, un’imbarcazione con 400 persone a bordo si è rovesciata. Sul posto sono giunte unità navali del dispositivo “Mare nostrum”, che già avrebbero recuperato diversi cadaveri. Solo ieri, le autorità libiche hanno reso noto un altro naufragio avvenuto la settimana scorsa e costato la vita ad almeno 40 persone. Per un analisi dell’attuali flussi migratori nel Mediterraneo, Marco Guerra ha sentito Rosario Valastro, presidente del Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana della Sicilia:  

R. – Quello che regola la vita dei migranti non sono solo le leggi italiane, ma anche le convenzioni internazionali. Secondo la Convenzione di Dublino, quando un cittadino richiede asilo non può essere tenuto in detenzione, ma deve essere anzi tenuto in maniera tale da potersi muovere fino a quando lo Stato non abbia esitato la richiesta di asilo. Dall’anno scorso, abbiamo avuto una variazione delle rotte migratorie, proprio perché i migranti non vogliono fare la richiesta di asilo in Italia. Fanno in modo di non farsi identificare e per questo non arrivano più a Lampedusa – scappando e facendo in modo di arrivare in altri Paesi dell’Unione, i Paesi dell’Europa del Nord – e lì fanno la richiesta di asilo.

D. – Però, l’emergenza sbarchi non si attenua sulle coste siciliane, soprattutto dall’inizio dell’operazione “Mare Nostrum”…
R. – No, non si attenua per nulla. Anzi, abbiamo registrato un numero finora altissimo, decine e decine di sbarchi. L’ultima settimana è stata clamorosa, perché abbiamo avuto tre sbarchi in contemporanea al giorno in diverse province dell’isola. Sicuramente, sono flussi che aumenteranno, perché nel momento in cui il tempo favorirà chiaramente il percorso in mare dei migranti il loro numero aumenterà, specialmente con l’arrivo dell’estate. Con tutta probabilità gli uomini e le donne migranti faranno in modo di andare verso altri Paesi. L’Italia ormai è un Paese di transito. In caso contrario, avrebbero fatto in modo di farsi identificare in Italia e rimanerci.

D. – E nei nuovi flussi migratori qual è la composizione dei migranti? Da dove stanno arrivando principalmente queste persone?
R. – Un numero importante proviene dal Corno d’Africa. Continuano a esserci siriani, tutte le popolazioni sia del Medio Oriente sia della parte del Centro e del Nord Africa. Quindi, è abbastanza variegata.

D. – Per voi della Croce Rossa, l’altra faccia dell’emergenza è la questione sanitaria. Sono girate voci incontrollate su ceppi di ebola… É solo allarmismo? Siete pronti? Qual è la situazione?
R. – Finora, dalle notizie ufficiali che noi abbiamo dalla Marina e dal Ministero della salute, queste sono solo voci di allarmismo. In Sicilia, anche grazie agli Uffici di sanità marittima, al Ministero della salute e alla Croce Rossa, che supporta le operazioni di visita medica, riteniamo che oltre a essere un diritto del migrante conservare la salute, le visite mediche e i controlli sanitari possano far sentire maggiormente sicuri anche i cittadini. Siamo stati dotati di materiale a biocontenimento in maniera tale che, dove ci fossero malauguratamente casi di focolai, le persone possano essere immediatamente messe in postazioni sterili in modo da fermare il contagio di cui – ripeto – finora non abbiamo nessuna notizia. I dispacci medici ci dicono che possono esserci delle febbri, donne in gravidanza, non altro.

D. – Ieri l’ennesima tragedia davanti alle coste libiche. Al momento, la Libia è nel caos più completo …
R. – Il Comitato centrale è sicuramente in contatto con la Mezzaluna Rossa libica. Una cosa importante sarebbe la firma da parte del governo libico della Convenzione sui rifugiati. Sicuramente, si avverte un maggiore bisogno di regolamentazione anche dall’altra sponda del mediterraneo.

L’intervista è tratta dal sito web : it.radiovaticana.va/news/

 
 

 

 
 
 
 
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