E’ stata presentata e sottoscritta stamattina, nel salone di rappresentanza della Prefettura, la convenzione per l’accoglienza dei migranti nella provincia di Massa Carrara. La convenzione con la Croce Rossa Italiana-Comitato Regionale Toscana è discendente rispetto a quella sottoscritta a livello nazionale dal Ministero dell’Interno con la Croce Rossa Italiana.

Alla conferenza stampa erano presenti il Prefetto Guido Aprea, il vicepresidente della provincia di Massa Carrara Elisabetta Sordi, la sindaca di Carrara Serena Arrighi, il sindaco di Massa Francesco Persiani, il direttore del Comitato Regionale CRI Toscana Pasquale Morano, il presidente del Comitato CRI di Massa Carrara Giorgio Ricci, il presidente dell’Autorità portuale di Marina di Carrara Mario Sommaria  e altre autorità civili e militari.

 «Abbiamo voluto questa conferenza stampa per sancire e dare giusto risalto ad un modello che è diventato esemplare a livello nazionale in termini di gestione sul territorio degli sbarchi dei migranti – ha precisato il Prefetto Guido Aprea –. Carrara è diventato nel 2023 un “porto sicuro” e dobbiamo ringraziare tutti i soggetti coinvolti che forniscono il loro contributo agli sbarchi per ambito di competenza, dalla Capitaneria di Porto di Marina di Carrara, che ci supporta con grande professionalità e umanità nelle operazioni di sbarco, a tutte le forze dell’ordine impegnate nello svolgimento delle operazioni”.

“Un ruolo fondamentale è anche quello dell’Autorità portuale – ha aggiunto il prefetto Aprea -, che interloquisce con gli operatori economici del porto, così come quello dei volontari della Croce Rossa Italiana che fanno ormai parte di questo sistema, garantendo attività che vanno dalla prima accoglienza ai servizi collaterali allo sbarco con tutti gli oneri economici che ne derivano”.

«Il modello che si è creato a Massa Carrara – ha detto Pasquale Morano, direttore della Croce Rossa Italiana Comitato Regionale Toscana – è un esempio per tutti. Oggi evidenziamo, con un atto pubblico, un modus operandi che è già stato avviato e che si è già consolidato: un modello che funziona e che ritengo sia vincente. I nostri volontari garantiscono diverse attività che vanno dalla logistica dell’accoglienza al supporto a bordo per le procedure sanitarie, dalla fornitura di kit di abbigliamento e di prima necessità al trasporto a terra e al supporto psicologico e di mediazione linguistica”.

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