Sarà un grande boato, udito chiaramente dalla popolazione, che costringerà gli abitanti della cittadina di Ravi a correre in strada. Un allarme vero e proprio anche se, fortunatamente, si tratterà solo di Fenice 2023, una maxi esercitazione che nella giornata di domenica vedrà impegnata la Croce Rossa per testare la capacità ed i tempi di risposta dei propri uomini e mezzi in caso di emergenze.
La Sala Operativa della Cri Ravi e Caldana, che ospita l’evento sul proprio territorio e nella propria sede, avrà il compito di allertare la Sala Operativa Regionale, nelle prime ore della mattina di domenica, chiedendo il supporto delle squadre speciali della Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Toscana, quali i piloti di droni (operatori SAPR), le squadre di soccorso con mezzi e tecniche speciali (SMTS), e i soccorsi sanitari. Tutto questo sarà reso possibile grazie al supporto del gruppo dei simulatori e truccatori sempre della CRI Toscana.
“Vista la frequenza con la quale si verificano eventi avversi di una certa rilevanza e che investono i territori provocando danni a cose e persone, l’Area Operazioni Emergenze e Soccorso della Croce Rossa della Toscana ha progettato questa esercitazione con una serie di scenari addestrativi che serviranno a verificare le nostre procedure di attivazione e di intervento – spiega il Delegato Tecnico Regionale Andrea Marchi -. In particolare, l’esercitazione servirà anche a testare le attività dei coordinatori e degli operatori altamente specializzati, quali SMTS, SAPR. NBCR e Unità cinofile”.
Oltre 100 i volontari provenienti da 28 Comitati della Toscana si sono dati appuntamento domenica mattina a Ravi (GR), per la maxi esercitazione “Fenice 2023” promossa dalla Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Toscana.
Una “simulazione” davvero impressionante: alle ore 9:10 circa, gli abitanti hanno udito un grosso boato, come di una forte esplosione, e vibrazioni dal terreno: in pochi minuti, sono usciti fuori dalle abitazioni inciampando e ferendosi per le strette vie del borgo, mentre una colonna di fumo si innalzava dall’area della miniera “Ravi-Marchi”. Il bilancio della finta emergenza è stato notevole: persone ferite nelle strade ed altre non intenzionate a rientrare in casa per timore, mentre presso la miniera era in corso una visita turistica con un gruppo di escursionisti anch’essi rimasti coinvolti nell’esplosione.
“Uno scenario complesso quello simulato a Ravi domenica mattina – spiega il Delegato Tecnico Regionale della CRI Toscana, Andrea Marchi, presente sul posto per coordinare l’esercitazione -. Abbiamo messo in campo sia i nuclei di ricognizione, ovvero squadre addestrate nella valutazione dell’evento accaduto, dell’impatto sulla popolazione e in grado di decidere quali risorse attivare per il soccorso più tempestivo ed efficace alla popolazione, sia operatori specializzati in varie discipline”.
Nell’esercitazione hanno partecipato infatti sia i piloti di droni, volontari altamente specializzati che attraverso l’uso dei sistemi a pilotaggio remoto possono sorvolare le zone colpite, valutare estensione evento, individuare vittime e dispersi e valutare rischi per i soccorritori, sia le squadre SMTS, composte da operatori specializzati nell’uso di mezzi e tecniche speciali per il recupero delle vittime, oltre alle unità cinofile per la ricerca dei dispersi in superficie e squadre sanitarie per il soccorso delle vittime con ambulanze per i feriti e con mezzi attrezzati per le persone più fragili in carrozzina o non deambulanti. In località Bivio di Ravi è stato allestito anche un punto di prima accoglienza, con tende ad esoscheletro di ultima generazione, per dare ristoro alla popolazione evacuata.
“Nelle esercitazioni come questa – conclude Andrea Marchi – è sempre fondamentale l’apporto del gruppo regionale dei truccatori e simulatori, che operano nei vari scenari rivestendo i ruoli di feriti, dispersi o infortunati, rendendo quindi ancora più realistica la simulazione”.