Attraccherà nella mattina di domani 22 agosto, intorno alle 8.00, nel porto di Marina di Carrara la nave di Open Arms Italia con a bordo 195 migranti, fra cui donne e bambini, salvati dai volontari della Ong in tre diverse operazioni di soccorso nel mar Mediterraneo.
“I nostri volontari si stanno preparando per dare il necessario supporto alle operazioni di sbarco e di assistenza – spiega Costantino Danese, Vicepresidente della Croce Rossa Italiana-Comitato Regionale Toscana-. Si tratta di volontari provenienti da diversi Comitati della regione che, sotto il coordinamento del Comitato Regionale, anche in questa occasione garantiranno un grande lavoro di squadra sia sul molo, che a bordo nave e poi presso il Carrara Fiere. Siamo all’undicesimo sbarco sulle coste della Toscana, ad oggi sono arrivati più di 1200 migranti: ogni volta la Croce Rossa è presente con un contingente di oltre 35 volontari provenienti da tutta la regione e decine di mezzi”.
“Le attività che la CRI svolge in occasione degli sbarchi sono diverse – – spiega Andrea Marchi, Delegato Regionale Attività di Emergenza Operazioni e Soccorso della Croce Rossa Italiana-Comitato Regionale Toscana –. Si parte dall’assistenza allo sbarco che si concretizza in diverse fasi: prima di tutto, a bordo nave il nostro personale (medici, mediatori, psicologi e sanitari), assieme ai medici dell’Usmaf (Ufficio della Sanità Marittima e Aerea di Frontiera) svolgono un primo rapido screening sanitario per individuare eventuali priorità di sbarco, eseguono i tamponi Covid ai sintomatici e poi consegnano ai migranti un kit di abiti per cambiarsi completamente”.
“Una volta scesi sulla banchina, i migranti vengono accompagnati con i pulmini dagli operatori della Croce Rossa presso il centro di prima accoglienza, per essere sottoposti ad uno screening sanitario approfondito e completo a cura della ASL – aggiunge Andrea Marchi -. Anche presso il centro di prima accoglienza, ci sono operatori della Croce Rossa che operano in supporto al personale medico e paramedico dell’azienda sanitaria e non solo”.
“Dopo il riconoscimento e la fotosegnalazione da parte del personale della Questura, i migranti ricevono un pasto caldo e possono riposare -conclude il Delegato regionale della CRI Toscana–. In questa fase, i volontari della Croce Rossa appartenenti al Servizio RFL (Restoring Family Links) si occupano di possibili richieste di ricongiungimenti familiari e permettono ai migranti di telefonare a casa per avvisare i propri parenti e conoscenti che sono vivi, mentre i volontari del Servizio di supporto psicologico (SEP) insieme ai mediatori linguistici accolgono i migranti, gli spiegano dove si trovano e quale sarà il loro percorso”.