I volontari del Comitato di Massa Carrara, venerdì 6 gennaio, hanno organizzato la festa del Natale ortodosso per i circa 40 profughi ucraini ancora ospiti nella struttura della Croce Rossa di Marina di Massa.  

Sabato 14 gennaio invece festeggeranno il Capodanno ortodosso, anche se la guerra sta vincendo sulla storia e sulle tradizioni: da quest’anno infatti la Chiesa ortodossa Ucraina, insieme a quella Greco ortodossa, festeggeranno il Natale e il Capodanno nelle stesse date del mondo cattolico.

Venerdì scorso prima dei festeggiamenti è stata celebrata la funzione religiosa poi è stata servita la cena con pietanze tipiche ucraine, perché anche questa è accoglienza: farli sentire un po’ più vicini a casa. I profughi sono arrivati ad aprile scorso e si tratta di donne con bambini e di persone con gravi disabilità fisiche e in alcuni casi psichiche.

«E’ probabile che rimangano qui da noi – spiega Marco Ilarioni, responsabile del Centro CRI di Marina di  Massa – fino a giugno e poi si vedrà. Abbiamo preparato questa festa anche perché ci sono nove bambini che è giusto che vivano un po’ di normalità. Quattro di loro frequentano la scuola e stanno imparando l’italiano, sono molto bravi e intelligenti».

Notte e giorno i volontari Cri si alternano nella struttura per garantire ai profughi ucraini tutto ciò di cui hanno bisogno: dai generi di prima necessità all’esigenze della quotidianità. Ci sono anche le interpreti di Croce Rossa che assistono queste persone in tutto e per tutto.

«Stanno la maggior parte del tempo connesse per seguire gli sviluppi della guerra – spiega Lyudmyla Kmetyk, interprete CRI –. Loro desiderano tornare a casa, nessuno è interessato a rifarsi una vita qui, almeno per adesso. Queste persone provengono dalle zone dell’est dell’Ucraina più colpite, dove si combatte da febbraio 2022, per lo più dal Donbass, da Mariupol, qualcuno da Leopoli e appartengono alle fasce più deboli, fragili e più povere della popolazione».

Il Natale ortodosso, nei Paesi dell’est, celebra la nascita di Gesù figlio di Dio e della Vergine Maria e viene festeggiato anziché il 25 di dicembre il 7 di gennaio. Questo è dovuto al fatto che la Chiesa Ortodossa Russa continua ad utilizzare il calendario giuliano e non quello gregoriano.  Il menù preparato dagli chef di Croce Rossa, con il supporto di Valentina, volontaria CRI, ucraina e da molti anni in Italia, ha previsto sia una dieta vegetariana, per chi di loro ha voluto seguire i dettami del pasto della Vigilia, sia un menù di carne. I volontari del Comitato CRI, hanno acquistato le materie prime in un market di La Spezia specializzato in prodotti ucraini e dell’est che poi hanno lavorato nelle cucine del Centro Cri.

«Questa fornitura così come molte altre – specifica Giorgio Ricci, presidente del Comitato CRI di Massa Carrara –, sono state acquistate anche grazie ad un contributo ricevuto dalla Cooperativa Cavatori di Gioia che fin da subito si è resa disponibile a supportare le attività di  assistenza dei Volontari».

Ma non solo Natale e Capodanno per i profughi ucraini. Hanno fatto tappa anche le befane in moto di Telefono Azzurro che hanno portato molte calze e doni ai piccoli ospiti del Centro di Addestramento e Formazione nazionale CRI  di Marina di Massa.

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