Colonnello commissario C.R.I. (in congedo) e Responsabile dell’Ufficio Storico del Comitato C.R.I. Firenze
Per le persone della mia età, la Seconda guerra mondiale è un avvenimento di cui abbiamo sentito parlare dai nostri genitori o da loro parenti o amici che tramite il racconto orale o la visione di fotografie di quell’epoca, ci hanno fatto conoscere quel periodo storico. Anche la scuola, che ha rivestito un ruolo fondamentale nella nostra formazione, tramite quegli insegnanti che a loro volta hanno vissuto quel periodo, ci ha raccontato la storia del nostro paese in generale ed anche di quei tristi momenti.
Certamente non è facile raccontare quel periodo a chi non lo ha vissuto e specialmente quegli anni che hanno visto il paese diviso in due parti, uno al Nord ed uno al Sud. Quello che vorrei qui ricordare è la storia di uomini e donne che hanno continuato a svolgere il loro dovere in tutto il territorio nazionale: il personale della Croce Rossa Italiana (da qui in poi C.R.I.) e più specificamente gli appartenenti al Corpo Militare e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.
Alcuni di loro hanno dato la vita in quei giorni, continuando a soccorrere coloro che avevano bisogno di aiuto: dalla popolazione civile, ai militari di ambo le parti fino alle forze della Resistenza.
Ricordandola storia della CRI Toscana, i nomi di Tina LORENZONI, crocerossina e partigiana, del Sergente Infermiere Costantino RAO, del Milite Inserviente Alberto FANTECHI e del Milite Inserviente Andrea VICHI non dicono niente alle nuove generazioni ma questi Uomini e Donne della Croce Rossa Italiana hanno dato la loro vita in quei tragici avvenimenti nel rispetto degli ideali della Croce Rossa.
Alla fine della guerra il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale propose il conferimento della Medaglia al Valor Civile per l’opera prestata dai suoi appartenenti, civili e militari, durante quel periodo. Ma questo non si concretizzò.