I «sette principi» della Croce Rossa. Il concorso artistico promosso dal Comitato di Bellegra

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Il comitato di Bellegra propone alle scuole di riflettere insieme su umanità, fratellanza, indipendenza e convivenza pacifica tra i popoli

La nuova edizione del concorso artistico promosso da Croce Rossa Italiana – Comitato di Bellegra, sta per ripartire. I ragazzi delle scuole primarie di Bellegra, Genazzano, Olevano Romano e SanVito Romano saranno i protagonisti di questo progetto, il cui scopo è far riflettere igiovani su alcuni temi importanti quali l’umanità, la fratellanza e la convivenza pacifica tra i popoli, attraverso il disegno.
Quest’anno il tema del concorso verte sui sette principi della Croce Rossa, che sono: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità, universalità.
I disegni più significativi saranno premiati al cospetto di un ospite d’eccellenza che spiegherà come questi principi siano sempre attuali ed applicabili.

Ma, da dove nascono questi fondamenti? Facendo un piccolo salto nella storia, si deve ritornare alle guerre di indipendenza italiane, al 24 giugno 1859, battaglia di Solferino, una delle più grandi che si fosse mai combattuta fino ad allora, per numero di soldati impiegati, mezzi e artiglieria.

Migliaia di soldati lasciati morire per lastrada, nell’indifferenza di tutti. Henry Dunant, che si trovava lì, rimase impressionato da quella situazione, per tale motivo, con l’aiuto dialcuni volontari, organizzò degli ospedali di fortuna per assistere tutte le persone ferite, indipendentemente dalla divisa indossata, dando così un grande esempio di civiltà, e ponendo le basi per la più grande organizzazione umanitaria internazionale: la Croce Rossa.

 
 

Henry Dunant ebbe un merito: con la sua determinazione ha risvegliato la coscienza dimolte persone, facendo riscoprire il senso di solidarietà e fratellanza umana.

Da qui la nascita di un’associazione fatta maggiormente di volontari, il cui scopo è di alleviare le sofferenze umane, preservare la vita e la salute del cittadino, senza alcuna distinzione politica, di razza, sesso, età, religione. Un’unica associazione, che si muove in modo indipendente, e che è presente nella quasi totalità del mondo intero.

Certo la realtà attuale è ben diversa da allora, in Italia non abbiamo la guerra ma spesso l’indifferenza prende il sopravvento nella nostra società. Basti pensare ai clochards, che vivono ai margini della società, a chi da un giorno all’altro ha perso tutto quello che ha costruito con i risparmi di una vita, si pensi ai giovani che sempre più spesso non hanno un punto di riferimento, alle donne che subiscono violenze ogni giorno, a tutti gli episodi di bullismo, omofobia, a tutte le volte che si poteva salvare una vita e non si è stati in grado di farlo, si pensi a quanti pregiudizi abbiamo.

E allora, come continuare l’opera che Henry Dunant ha iniziato nel lontano ‘800? Sebbene l’attuale società non sia affatto semplice, si ha la convinzione che i giovani siano il nostro futuro, e c’è la certezza che educarli a vivere secondo questi principi possa migliorare le cose. Lo scopo di questo concorso non è vincere il primo premio, ma far riflettere i ragazzi sui sette principi e su come possano metterli in atto nella vita di tutti i giorni.

Se almeno uno di loro cominciasse a mettere in pratica il principio di umanità e imparzialità, quel ragazzo avrà vinto, ognuno di noi avrà vinto, perché avremo contribuito a rendere migliore la società, nel nostro piccolo. Mai si dovrebbe dimenticare una frase di Henry Dunant: «Poiché tutti possono, in un modo o nell’altro, ciascuno nellasua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buonaopera».

Articolo ripreso dal giornale Avvenire, Diocesi Palestrina (03/02/2019)

 
 
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