Dal 17 al 19 ottobre 2025, il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana attraversa il Lazio per vedere, ascoltare, riconoscere. “Abbiamo voluto sintetizzare questo percorso con due parole chiave: DIALOGO e TERRITORIO – afferma Salvatore Coppola, Presidente Regionale Lazio – crediamo che esse racchiudano perfettamente lo spirito di una visita del Presidente Nazionale ai suoi Comitati: valorizzare quanto il territorio realizza ogni giorno e mantenere aperto e vitale quel dialogo che una rete associativa, per sua natura, deve alimentare costantemente”.
Il viaggio comincia sui Colli Albani, dove all’Ospedale di Albano si inaugura il nuovo Centro di Ascolto Sociale: un presidio pensato per orientare chi fatica a trovare risposte, costruito con istituzioni e sanità territoriale. È la misura della prossimità che la CRI vuole praticare: non uno slogan, ma un servizio che intercetta le fragilità prima che diventino emergenza.
La rotta piega su Latina con un incontro dal tono corale, che restituisce l’immagine di Comitati coesi e di un’identità condivisa. Da lì il percorso scende nel Sud Pontino: al Centro di Preparazione Olimpica del CONI, a Formia, insieme ai rappresentanti di Fondi e Itri, il tema diventa formazione continua. Valastro richiama l’essenza del volontariato CRI —umile, competente, organizzato— e ricorda che “la Croce Rossa non è fatta di eroi, ma di persone che agiscono secondo i propri Principi”.
A Frosinone, lo sguardo si posa sulle oltre settecento famiglie sostenute dai progetti in corso: la dimensione dell’aiuto è strutturale, non episodica, e il confronto con autorità e Volontari diventa un momento di verifica e di rilancio. Poco dopo, a Paliano, la tappa si carica di una semplicità concreta: ringraziamenti, storie, giovani che si affacciano al servizio. Qui il volontariato appare per quello che è —una scelta, non un ritaglio di tempo— e la collaborazione con istituzioni e forze dell’ordine segna la tessitura quotidiana del territorio.
Nei Monti Prenestini prende forma l’anello che lega emergenza e prevenzione: si inaugura un Posto Medico Avanzato, si presentano gli “Itinerari della Salute” per la diagnosi precoce del tumore prostatico, si annuncia un nuovo sportello sociale. I giovani Volontari mostrano strumenti e linguaggi digitali che avvicinano la CRI alle comunità, senza perdere il baricentro dei Sette Principi. A Roma, nel Municipio IV, il confronto con i Comitati limitrofi e le istituzioni territoriali diventa occasione per parlare di complessità metropolitana: la parola chiave è collaborazione, l’unica che regge quando i bisogni si intrecciano.
Il passaggio a Rieti, nella cornice della chiesa di San Giorgio, dà sostanza al riconoscimento: la Medaglia d’Argento al Merito CRI alla Fondazione Varrone valorizza una alleanza che dura nel tempo. Valastro definisce la sede locale “un esempio concreto di amore per la comunità” e rimette al centro il valore dei partenariati stabili. A Morlupo, poi, è il Comune a dire grazie: la Cittadinanza Onoraria al Comitato celebra trent’anni di attività e conferma il volontariato come infrastruttura civica, capace di sviluppare fiducia e servizi.
Il filo della prossimità torna a farsi rete nel Comitato di Nepi, Monterosi e Castel Sant’Elia, dove la “Sala Viveri Wanda e Remo”—sostenuta dalla famiglia Pazzetta, dal Rotary Club Flaminia Romana e dalle amministrazioni—racconta una solidarietà ordinaria, misurabile, che attraversa famiglie e quartieri. In Bassa Sabina, l’emporio alimentare e i servizi sociali e sanitari mostrano la continuità dell’aiuto: nessuna vetrina, molta sostanza.
Il viaggio si chiude nel Comitato di Ronciglione e Sutri. Si inaugura una tenda pneumatica donata dal Rotary Club Sutri e Tuscia Ciminia con il supporto del Comune e dei fondi regionali per il Giubileo 2025: una dotazione che rafforza la capacità operativa tra prevenzione sanitaria e risposta in emergenza. La posa dell’ultimo Scudo Blu suggella la tutela dei presidi umanitari e, insieme, la collaborazione fra istituzioni, Volontari e cittadini.
“È stato un onore straordinario accogliere il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e sebbene la visita abbia toccato formalmente 12 Comitati, la risposta è stata stupenda e le connessioni create sono state innumerevoli, raggiungendo il cuore della nostra Associazione.” conclude Salvatore Coppola.
Tre giorni bastano per restituire l’immagine di una Croce Rossa viva, unita, in evoluzione: inaugurazioni, riconoscimenti, nuove attrezzature e servizi che diventano fatti, non promesse. Nel Lazio—crocevia di grandi eventi e criticità sociali—la CRI riafferma la propria doppia vocazione, emergenza e quotidianità, ricordando che il sistema funziona quando la prossimità è reale. Ascolto, prossimità, sistema: è la triade che attraversa il tour del Presidente Nazionale e che, più di ogni parola, spiega perché la Croce Rossa Italiana continua a essere “dove c’è bisogno”, ogni giorno.
- 750 km percorsi
- 1300 Volontari incontrati e ascoltati
- Oltre 120 Autorità Civili e Militari che ci hanno onorato della loro presenza
- 42 Presidenti della CRI ospiti nelle varie sedi, a testimonianza della coesione
- Una prestigiosa Cittadinanza Onoraria ricevuta
- 2 Sportelli Sociali inaugurati, a rafforzare la vicinanza alle comunità
- 2 PMA (Posti Medici Avanzati) ricevuti in donazione
- 2 Ambulanze inaugurate, per un servizio sempre più efficiente
- 1 Scudo Blu che ha reso il primo borgo totalmente protetto
- Tante le onorificenze consegnate ai volontari e non solo.
“In ogni tappa, le attività descritte dai Volontari incontrati ci hanno riempito di orgoglio, dimostrando una creatività e una dedizione belle e uniche come tutti loro. Questo tour non è stato solo una visita, ma la riaffermazione che la forza della Croce Rossa risiede nella sua capillarità, nell’impegno quotidiano e in quel dialogo costante che ci rende una risorsa insostituibile per le nostre comunità.” Salvatore Coppola.